Caro voli la Pasqua in Sicilia lusso per pochi

Ecco i prezzi dei biglietti per Palermo o Catania. Scoppia la protesta delle associazioni dei consumatori

11 Marzo 2024

Pasqua in famiglia? Non tutti potranno permetterselo perché anche per la prossima festività il caro voli rischia di tenere lontani studenti e lavoratori emigrati. Il costo dei biglietti è infatti lievitato, tanto che il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) che, con Assoutenti, ha analizzato l’andamento delle tariffe aeree nel periodo delle festività pasquali, è tornato a porre l’attenzione sul fenomeno.

Quanto costa oggi un biglietto per le Isole maggiori?

Da una breve ricerca fatta oggi, 11 marzo, mettendo a confronto varie compagnie e prendendo in esame il volo di andata e ritorno con partenza venerdì 29 marzo e ritorno martedì 2 aprile, si evince che per la tratta Milano-Catania si spende un minimo di 320 euro, mentre per Palermo la tariffa minima è di 295 euro.

Il biglietto più caro invece riguarda la tratta Torino-Palermo con 389 euro. Costoso anche raggiungere la Sardegna. Da Bologna ad Alghero il biglietto parte da 334 euro, 323 se si atterra a Cagliari. Al prezzo bisogna aggiungere le altre spese come il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere.

A causa di questi prezzi così proibitivi si rischia anche di compromettere anche il turismo da e per le Isole. Se infatti per tornare a casa i costi sono così alti, anche per andare all’estero sono spesso inaccessibili. “Nonostante gli sforzi messi in campo dal governo, il fenomeno del caro-voli sembra senza soluzione”, dichiara Furio Truzzi, presidente del Centro di formazione e ricerca sui consumi. Secondo Truzzi “le compagnie aeree continuano ad imporre il proprio strapotere ricorrendo ad algoritmi che fanno salire le tariffe alle stelle in concomitanza con i periodi di festa e le partenze dei cittadini, senza che gli utenti possano in alcun modo difendersi da tali politiche scorrette”.

Polemico anche Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti: “Con queste tariffe viaggiare in aereo sta diventando sempre più un lusso per ricchi, una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo”.

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