In una Sicilia sempre più a secco, con le risorse idriche mancanti di diversi milioni di metri cubi d’acqua, il problema annoso delle condutture colabrodo inizia ad assumere contorni drammatici. In tal senso il governo regionale inizia a intervenire per limitare i danni, nonostante una rete idrica che avrebbe bisogno di un ammodernamento per cui sarebbero necessari milioni e milioni di euro. Si parte allora da un piccolo, ma sostanziale, intervento: quello per riportare l’acqua in una zona del Catanese rimasta per anni a secco.
L’annuncio è di oggi: sono iniziati i lavori di ripristino strutturale e idraulico della condotta principale dell’adduttore irriguo Magazzinazzo. 540 metri di tubi ormai a secco da tre anni, da cui dipende l’irrigazione di settemila ettari di terreno, che in tutto questo tempo sono rimasti all’asciutto. “Sollievo per gli agricoltori della piana di Catania, in difficoltà con le colture di agrumi, ortive ed erbacei a causa della mancanza di acqua. Una risposta concreta da parte governo della Regione – dice l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino – per risolvere problemi quali siccità e stato di incuria di alcune infrastrutture. L’intervento consentirà di garantire nuovamente l’irrigazione e di mettere fine ai numerosi disservizi che hanno penalizzato le aziende agricole del territorio”.
La condotta era stata messa fuori uso dall’alluvione del 2018 e dopo un ripristino non certo risolutivo era stata poi smantellata perché necessitava di un massiccio intervento strutturale. Un intervento che adesso si farà e che è costato alle casse di palazzo d’Orleans quasi due milioni di euro, di cui parte recuperati da un finanziamento Cipes che stava per andare perduto.