Incendi, qualcosa si muove sugli aiuti

di Gabriele Ruggieri

Si riapre la partita sui risarcimenti. Ma nel 2021 quando il ministro era governatore i ristori arrivarono in tempi brevi

11 Gennaio 2024

Renato Schifani e Nello Musumeci hanno riacceso il telefono. Nei giorni scorsi presidente ed ex presidente della Regione siciliana erano arrivati, anche se in maniera indiretta, ai ferri corti dopo la decisione del Dipartimento nazionale di protezione civile – che fa capo proprio al ministero guidato da Musumeci – di negare lo stato d’emergenza alla Sicilia dopo gli incendi che l’hanno messa in ginocchio lo scorso 23 luglio. «Non mi riconosco in questo governo», aveva detto Schifani, che pure è alla guida di una coalizione che politicamente ricalca quella dell’esecutivo romano. E pure i modi nella comunicazione, a telefono spento, appunto, avevano contribuito a gettare – è il caso di dirlo – benzina sul fuoco. La notizia della decisione di Roma era infatti arrivata non ai palazzi palermitani, ma nella casella Pec di una delle persone che aspettavano un risarcimento perché colpite dai roghi.

Un corto circuito che ha messo a dura prova la coalizione tanto a livello locale quanto a livello nazionale, con l’imbarazzo peraltro dei deputati regionali di Fratelli d’Italia, costretti a dover coniugare il senso d’appartenenza al partito con il senso d’appartenenza al territorio. Mica facile. Alla fine però la schiarita. Mercoledì mattina finalmente Musumeci e Schifani si sono incontrati, hanno parlato e il presidente in carica ha ottenuto il riesame della pratica che riguarda i ristori per i siciliani colpiti dagli incendi. Un piccolo passo che tuttavia riaccende la speranza delle tante vittime di una serie di eventi che hanno lasciato alla Sicilia un terribile bilancio: sei vittime e danni certificati per oltre 160 milioni di euro.

E un riesame che fa tirare un sospiro di sollievo anche Schifani, che si era fatto qualche giorno fa garante con le persone colpite dai roghi e anche ieri ha dichiarato che “la Regione continuerà ad assicurare la massima collaborazione istituzionale su tutti quei temi che riguardano i diritti dei cittadini a ottenere il ristoro per i danni patiti a seguito di eventi straordinari ed eccezionali”. Sospiro di sollievo perché a fronte degli oltre 160 milioni necessari, la Regione, in fretta e furia e anche grazie alle proposte del parlamento siciliano, è riuscita a inserire in Finanziaria solo tre milioni per i risarcimenti post-incendi.

Il prossimo passo sarà squisitamente burocratico. Adesso i dipartimenti di protezione civile regionale e nazionale dovranno giocoforza dialogare per produrre tutta la documentazione necessaria, alla luce pure del fatto che proprio la documentazione era stata tirata in ballo per giustificare la mancata concessione dei ristori. Ristori che nel 2021, quando alla guida della Regione siciliana c’era Nello Musumeci, sono stati ottenuti senza troppa fatica, nonostante la situazione fosse di gran lunga meno grave di quella attuale, così come sono stati concessi quest’anno ad altre regioni d’Italia colpite dai piromani. Un motivo in più per uscire dall’imbarazzo e tentare di dare una risposta alle tante famiglie che quest’estate hanno perso case, attività, terreni e in alcuni casi, purtroppo, anche familiari.

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