I tesori ritrovati

La Sicilia ha vissuto un anno di importanti ritrovamenti archeologici subacquei. Viaggio tra relitti, anfore e monete

9 Gennaio 2024

Che la Sicilia fosse una terra di passaggio lo sapevamo da tempo. La sua posizione geografica l’ha resa da sempre un crocevia di popoli e culture, che nel loro incontrarsi e scontrarsi, hanno lasciato segnali importanti della loro presenza, un po’ in ogni angolo della nostra Isola.

Solo nel 2023 la Sicilia ha vissuto un periodo straordinario per ritrovamenti archeologici, con scoperte che interessano ogni dove, da Palermo a Marsala, passando per Agrigento, Messina e Siracusa, fino a Pantelleria.

Palermo: ritrovata un’antica anfora

L’anfora trovata in mare a Mondello

Proprio pochi giorni fa un sub ha individuato nelle acque di Mondello, a Palermo, un’antica anfora, poi recuperata a 10 metri di profondità dai sommozzatori dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura.

Al momento si sa solo che si tratta di un’anfora, sarà la Soprintendenza del mare a verificare se il manufatto, in ottimo stato di conservazione, è davvero un reperto antico e a focalizzarne l’epoca della fattura. Sempre a Mondello, nel 2021, vennero recuperati a 12 metri di profondità numerosi frammenti incagliati nei fondali e tre anfore romane databili tra il II secolo avanti Cristo e il II secolo dopo Cristo.

Sicilia, viaggio tra i reperti archeologici

Due ancore in pietra di età arcaica rinvenute in mare a Noto

Ma in Sicilia si può fare un viaggio nella storia semplicemente ripercorrendola da un angolo all’altro attraverso i ritrovamenti archeologici. Così si fa tappa nell’età arcaica con le due ancore in pietra ritrovate nei fondali antistanti alla costa di San Lorenzo, a Noto, per arrivare poi nell’antica Roma, ai tempi della sanguinosa battaglia delle Egadi, durante la prima guerra punica, grazie ai reperti ritrovati nel mare di Levanzo.

Il viaggio nel tempo prosegue nell’antica Roma del III secolo dopo Cristo, con il relitto della nave ritrovata nei fondali di Marausa, a pochi chilometri da Trapani.

Il relitto rinvenuto nei fondali di Marausa

Un salto temporale e ci ritroviamo nel tardo Rinascimento con i resti di una nave commerciale armata – alcuni cannoni e un’ancora in ferro – recuperati la scorsa estate nei fondali di San Leone, ad Agrigento.

Il relitto del rimorchiatore “Curzola”

Proprio al secolo scorso risale il relitto del rimorchiatore “Curzola”, naufragato il 12 marzo del 1935 e ritrovato quasi intatto al largo delle coste di Brucoli, in provincia di Siracusa lo scorso marzo. Non manca la tappa nella seconda guerra mondiale: risalgono ad un aereo del 1943 i resti recuperati nei fondali di Mursia, a Pantelleria.

Il relitto individuato nelle acque di Capo d’Orlando

Risalirebbe invece alla seconda metà dell’Ottocento il relitto individuato ad ottobre scorso nelle acque di Capo d’Orlando, nel Messinese. Attualmente giace sul fondale, ancora in assetto di navigazione con la prua rivolta verso est, in buona parte però smantellato tra la prima guerra mondiale e gli anni Trenta.

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