Non solo la festa di Sant’Agata, che da oggi animerà Catania, a seguire tornerà infatti l’appuntamento con Agata on the road. L’evento artistico, giunto alla sua quinta edizione ideato e realizzato da Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS, è in programma dal 9 febbraio al 30 marzo.
Interpretando i segni della figura della Santa Patrona di Catania attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, il progetto si concretizza quest’anno in una mostra, realizzata con il supporto dei curatori Gianluca Collica e Patrizia Monterosso, che per la prima volta coinvolgerà artisti di diverse espressioni artistiche provenienti da tutta Europa e si svilupperà su tutti i cinque piani della fON Art Gallery, che ha sede ad Aci Castello.
“Abbiamo dato vita ad Agata on the road nel 2021, in un momento di grande incertezza – dichiara Ornella Laneri, presidente di Fondazione – per rappresentare con i linguaggi visivi contemporanei le emozioni che la festa e la sua assenza generavano. Negli anni il progetto si è allontanato dall’approccio documentaristico al culto della Santa, per stimolare e spingere fino agli estremi la ricerca artistica contemporanea”.
La mostra, suddivisa in quattro sezioni, Il Contest. Passaggi di stato, Un anno con Agata, L’archivio e Unplugged, presenta una serie di lavori che partono da una rilettura originale dell’idea del culto e dalla tradizione di Sant’Agata, ma allo stesso modo l’arricchiscono con nuovi stimoli.
Venti sono gli artisti nella sezione Il Contest. Il tema Passaggi di stato, ideato dal curatore Mario Bronzino, ha consentito ai partecipanti di realizzare una serie di lavori ispirati “agli istanti di trasformazione, quei momenti sottili ma decisivi che influenzano il corso delle cose, dalla fisica al vissuto umano, dalla società all’arte”. La giuria era composta da Mario Bronzino (curatore), Giuseppe Bucaro (Diocesi di Palermo), Efisio Carbone (ISREMUSI), Tania Gianesin (Moleskine Foundation) Francesca Guerisoli (critica d’arte); la qualità delle opere proposte testimonia il processo di ampliamento che la manifestazione sta vivendo, e la provenienza degli artisti racconta l’identità internazionale a cui Agata on the road ambisce.
Uno sguardo intenso e coraggioso sul panorama contemporaneo che si traduce, per esempio, nella varietà dei medium impiegati dagli artisti vincitori del contest: 9 lavorano con la fotografia (Laura Daddabbo, Giusi Bonomo, Annamaria di Giacomo, Alberto Barazzutti, Mariana Cacciola, Sebastiano Branca, Gaetano Gambino, Gabriele Argentino, Erika Allia), 5 con la pittura (Giuseppe Rametta, Rosa Franceschino, Salvatore Pulvirenti, Agata Bulla, Premiata Ditta, duo composto da Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chiarandà), 1 con il video (Giorgia Guaglianone), 1 con le installazioni (Marta Ciolkowska), 2 con i tessuti (Serena Maria Perrone, Adriana Torregrossa), 2 con tecniche miste (Tony Leone, Davide Volponi).
Un anno con Agata vede invece al centro i lavori di due artisti, Gaetano Gambino (fotografia) e Luisa Gentile (string art), vincitori del contest dello scorso anno. Le loro opere, frutto di un dialogo creativo con Sant’Agata e la Fondazione OELLE, rappresentano un intenso percorso di ricerca e produzione lungo dodici mesi.
L’archivio si compone di una raccolta di opere provenienti dall’Archivio Agata on the road, un patrimonio costruito attraverso acquisizioni, donazioni e prestiti dalle precedenti edizioni del progetto.
Infine, Unplugged, novità assoluta dell’edizione 2025, che raccoglie le eterogenee sperimentazioni di un gruppo di artisti a cui è stato chiesto di proporre la propria poetica personale, non direttamente in relazione con il tema agatino, ma con la finalità di dialogare con il territorio e i visitatori in modo diretto, autentico e immediato.
Gli artisti coinvolti – Francesco Balsamo (disegno), Fabrice Bernasconi Borzi (scultura), Carmelo Bongiorno (fotografia), Barbara Cammarata (pittura), Giuliano Severini (video) e Michele Spadaro (sound art) – delineeranno quindi uno spazio di libertà creativa, dove ogni opera diventa un “momento unplugged”, inedito, che contribuirà a spostare il focus dell’evento dalla celebrazione religiosa alla ricerca artistica, assoluta e indipendente, complessa e in evoluzione, che rappresenta l’orizzonte verso cui Agata on the road si sta orientando.