Negli ultimi vent’anni il versante ionico etneo della Sicilia è diventato il cuore pulsante della produzione di avocado e frutta tropicale italiana. E l’epicentro è a Giarre, in provincia di Catania, 27mila anime ai piedi del vulcano. Qui 18 anni fa Andrea Passanisi ha scommesso su una sfida che allora sembrava strana, eccessivamente esotica e lontana dalla tradizione dell’Isola. Ma che oggi è vincente: produrre mango, avocado, passion fruit, papaya e litchi. Non solo.
Nel quartiere generale dell’azienda, nella zona artigianale del paesino etneo, è stato messo su un impianto di confezionamento per commercializzare la frutta che arriva nei supermercati e sulle tavole del Nord Europa. Oggi il consorzio mette insieme 42 aziende: il 90 per cento si trova alle pendici dell’Etna, ma conferiscono qui anche dalla zona tirrenica messinese e dalla Calabria.
L’inizio di tutto: dal Brasile l’avocado arriva in Sicilia
Come ha fatto la Sicilia a diventare un centro di eccellenza per la produzione di avocado e frutta tropicale? A questa domanda risponde colui che ha avuto una visione a lungo termine e che solo adesso comincia a raccogliere i frutti – letteralmente e metaforicamente – delle proprie fatiche.
“Tutto nasce da un mio viaggio in Brasile, quando ero appena maggiorenne – racconta Andrea Passanisi – lì ho scoperto questi frutti e ho pensato che in Sicilia ci potessero essere le condizioni per farli prosperare”. Così è stato. Anche se il cambiamento climatico rischia persino di arrecare danni alla produzione.
Il ruolo del cambiamento climatico nell’agricoltura siciliana
“Il cambiamento climatico – sottolinea l’imprenditore – non è solo il caldo, ma anche l’imprevedibilità meteorologica: i 40 gradi della scorsa estate sono un problema per il tropicale. Queste produzioni hanno bisogno oltre che di un terreno sabbioso e di alta umidità, anche di una temperatura mite che non superi i 30 gradi e non scenda sotto i 15”.
L’ultima invenzione è l’olio di avocado. “Produciamo molto ma non riusciamo a commercializzare tutto, perché solo le pezzature migliori finiscono sul mercato”. Così, per evitare sprechi e dopo numerosi tentativi e studi per ottenere l’equilibrio perfetto, da quest’anno viene prodotto il primo olio di avocado d’Italia. “Si può usare come condimento in cucina, ad esempio per le insalate”, conclude Passanisi.