Il report annuale sulla Qualità della vita, curato da ItaliaOggi e Ital Communications con l’Università Sapienza di Roma, evidenzia un peggioramento per le province siciliane. La classifica, basata su nove macro-parametri e un punteggio che va da “buono” a “insufficiente” (0-1000), relega le province dell’Isola agli ultimi posti.
Che posizioni occupiamo in classifica?
Tra le peggiori, Caltanissetta e Agrigento, che scende ulteriormente rispetto allo scorso anno. Il capoluogo Palermo arretra di tre posizioni, fermandosi al 100° posto, seguito da Catania. Ecco le cinque province siciliane peggiori.
- Caltanissetta 107/107
- Agrigento 105/107
- Messina 103/100
- Siracusa 102/100
- Palermo 100/107
Verde e povertà in Sicilia
Un quadro aggravato dal recente rapporto di Save the Children, che denuncia una grave carenza di aree verdi (meno di un metro quadrato per abitante) e un preoccupante aumento della povertà infantile: il 27,9% dei bambini vive in povertà relativa. Inoltre, la Sicilia registra uno dei tassi di natalità più bassi d’Italia (2,28%), legato a fattori come:
- Insufficiente numero di asili nido e difficoltà di accesso;
- Scarsità di posti letto nelle terapie intensive neonatali;
- Mancanza di pediatri.
Cosa evidenzia lo studio?
Il divario tra Nord e Sud continua a crescere, penalizzando le regioni meridionali sia in termini di servizi sia di opportunità per le famiglie. La Sicilia registra la presenza di pochi giovani e di una scarsa istruzione e formazione, oltre che una popolazione in drastica diminuzione. Il quadro per i giovani è anche peggio se si tiene conto che non tutti hanno sicurezza lavorativa e vi è un alto tasso di disoccupazione.
Non tutto è perduto
La province siciliane ottengono buone posizioni nell’ambito “salute”, ad eccezione di Agrigento, Siracusa e Trapani e “reati e sicurezza”, ambito nel quale Enna raggiunge le prime posizioni, mentre Palermo è sessantesima.