Una maratona non è solo una gara, ma una sfida personale, un obiettivo con cui misurarsi. I volti, sfiniti ma felici, stravolti ma soddisfatti di chi ha tagliato il traguardo alla ventinovesima edizione della Maratona di Palermo ne sono la testimonianza. In 1993 hanno scritto il loro nome nella classifica: 449 quelli della maratona competitiva.
Il sole ha accompagnato una domenica di sport. A vincere la maratona sono stati due atleti keniani: Masai Gilbert per gli uomini e Jepkorir Peris per le donne.
In campo maschile gara molto competitiva con una sfida inizialmente a tre fra il vincitore, Kimutai Nicodemus Kipkurui e Murithi Peter Wahome.
Masai Gilbert ha tagliato il traguardo di piazza Ruggero Settimo in 2h14’09, uno dei migliori tempi di percorrenza della Maratona di Palermo di sempre.
Kimutai Nicodemus Kipkurui, con 59 secondi di ritardo si è accontentato della seconda piazza, mentre Murithi Peter Wahome ha chiuso al terzo posto con 2h15’12. Primo dei siciliani Pietro Paladino (Pol. Team F. Ingargiola) in 2h44’57.
Tra le donne Jepkorir Peris ha preceduto tutti con il tempo finale di 2h44’33 davanti alla connazionale Beatrice Cherono che ha chiuso in 2h45’38. Al terzo posto la prima delle italiane, Nadine De La Cruz, originaria del Perù, con 3h00’03. Prima delle siciliane, invece, l’atleta di origini ucraine, Nadiya Sukharyna (Torrebianca Messina) con il tempo di 3h09’26.
Momenti ricchi di emozioni anche grazie alla partecipazione di atleti disabili, accompagnati da atleti normodotati come nel caso di Vito Massimo Catania che ha spinto la carrozzina di Giusi La Loggia, affetta da atassia, per 42,195 km.
Tra i partecipanti anche Giuseppe Profita che ha portato in alto la fiaccola per promuovere l’acquisto di bici per soggetti “fragili”.