L'Università Diffusa mira all'inclusione

A Palermo il percorso formativo è arrivato alla sua terza edizione: obiettivo abbattere ogni barriera

18 Ottobre 2024

Con il progetto “Università diffusa“, l’Università di Palermo ha avviato dei cicli di formazione destinata ai cittadini palermitani.

Lo scopo dei percorsi di formazione è quello di rieducare alla cultura e ricostituire il contesto civico dei quartieri disagiati di Palermo, mirando ad abbattere la povertà educativa e favorendo l’inclusione.

Il progetto, alla sua terza edizione, coinvolge 300 fruitori e nasce da un protocollo di intesa con associazioni locali e scuole palermitane, tra le quali istituto magistrale “Regina Margherita”, l’Iiss “Francesco Ferrara” e il liceo scientifico “Benedetto Croce”, e le associazioni “Parco del Sole”, “Apriti Cuore ETS”, “Santa Chiara”, “Sant’Erasmo – Nautilus”, “Confcooperative e Teatro App e Arte” e “Opera don Calabria”.

Ad occuparsi dell’erogazione del percorso di formazione saranno i docenti di Unipa, in quanto parte delle iniziative di Public engagement di Ateneo, nel quadro degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Il percorso formativo seguirà itinerari didattici, affrontando tematiche come la salute, la sostenibilità ambientale, affrontando i pregiudizio di genere e la gestione non violenta dei conflitti, contribuendo a generare un’istruzione di qualità. L’intenzione è applicare un approccio divulgativo e partecipativo.

L’Università diffusa intende restituire la possibilità a gruppi di persone che non hanno avuto opportunità formative di accedervi, indipendentemente dall’età e dall’estrazione sociale, riducendo le disuguaglianze e promuovendo la città e comunità sostenibili.

“Un percorso diffuso in vari contesti, in cui diverse generazioni si arricchiscono a vicenda per superare le barriere e favorire un’armoniosa combinazione di conoscenze, universali e inclusive.
Con questa iniziativa – ha dichiarato il rettore Massimo Midiri – il nostro Ateneo conferma l’impegno per lo sviluppo culturale del territorio, consolidando una rete di supporto educativo e di partecipazione tra scuole, associazioni e cittadini. Un’autentica cooperazione tra tanti soggetti, fondamentale per il coinvolgimento degli adulti, destinatari più difficili da raggiungere ma cruciali nel percorso di riscatto dell’intera comunità”.

“Il progetto – ha riferito il delegato del tettore per le Attività formative sul territorio, Andrea Cozzo – nasce dalla considerazione che la Terza missione dell’Università, benché terza di nome, in realtà rivesta un’importanza pari alle prime due missioni di didattica e ricerca”.

“L’Università ha una responsabilità verso la comunità in cui vive, ha da rispondere ai suoi bisogni e da parlare con le sue diverse componenti – conclude il prof. Andrea Cozzo -, compresa la gente comune, e con i linguaggi di volta in volta a queste adeguati. Il progetto si propone dunque come pratica di ascolto del territorio e di servizio ad esso, reso possibile grazie al raccordo con gli enti di quartiere di base, nella convinzione che si ha vero sviluppo culturale solo quando questo sia anche emancipazione di tutta la collettività e relazione e occasione di incontro tra tutti coloro che di essa fanno parte”.

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