San Berillo, come sta cambiando lo storico quartiere a luci rosse

Associazioni e comitati provano a fare rete per il futuro del rione catanese: il racconto di “Franchina”, storica residente

24 Settembre 2024

Spesso a Catania il quartiere San Berillo è sulla bocca di tutti. Storico quartiere a luci rosse, ancora oggi
luogo di prostituzione per circa 300 persone, oggetto di mire speculative e di grandi progetti di
rigenerazione urbana, ma anche luogo dove sono nate dal basso associazioni e comitati che provano a fare rete, custodire e proporre.

Ma per capire cosa è come sta cambiando il quartiere, uno dei punti di osservazione privilegiati è senz’altro quello di Franchina, travestito, sulla carta d’identità Francesco Grasso, probabilmente la prostituta più nota di San Berillo. “Quando sono arrivata negli anni ’80 qui non si dormiva mai, le porte erano sempre aperte. Oggi siamo rimasti circa 300, ci sono soprattutto sudamericane che per carattere sono molto simili a noi. Lavoriamo tutte. Poco, ma si lavora”.

Franchina ha scritto due libri – “Davanti alla porta” e “Ho sposato San Berillo” – per raccontare come la sua vita è stata segnata da questo quartiere. Partecipa alle attività dell’associazione Trame di quartiere e dà una mano come può a chi se la passa peggio di lei. “È la mia religione: non fare del male a nessuno, essere di aiuto per chi soffre. Non è questa la lieta notizia portata da Gesù? Tutto il resto è ornamentale, accessorio”.

L’abbiamo incontrata per provare a capire come sta cambiando il quartiere, tra abbattimenti di antichi
palazzi per far posto ad alberghi e strutture ricettive. E a poche centinaia di metri il grande progetto di
riqualificazione di Corso Martiri della Libertà, rimasto al palo. “Io qui vivo ancora bene – racconta – ho le
mie amicizie, i miei clienti. Qui trovo i soldi e l’amore, ma San Berillo sta cambiando: vogliono omologarlo a tanti altri quartieri turistici delle grandi città. B&b, alberghi, ristoranti. Perché non farne un vero quartiere a luci rosse legalizzato, dove possano vivere anche artigiani e giovani famiglie?”.

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