La procura di Palermo ha chiesto una condanna a sei anni per Matteo Salvini, oggi ministro delle infrastrutture, che nel 2019, quando era ministro dell’Interno, aveva bloccato la nave della Ong spagnola Open Arms con a bordo 147 persone, tra cui 32 minori, salvate nel mar mediterraneo.
All’ultima udienza del processo che vede Salvini accusato per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio, il ministro non si è presentato, ha preferito replicare con un video in cui si dichiara “colpevole di avere difeso i confini nazionali”. Una dichiarazione non nuova per il ministro, allora anche vicepremier, che stavolta però gira un vero e proprio videomessaggio in italiano e inglese.
Ricordiamo che nel 2019 la nave di Open Arms riuscì a fare scendere da bordo i migranti salvati solo grazie all’intervento de procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che dopo essere salito a bordo, ha ordinato lo sbarco. In aula sabato era presente la legale di Salvini, l’avvocata palermitana Giulia Bongiorno, che segue il procedimento fin dalle sue prime battute.
Ovviamente il governo in carica ha fatto quadrato attorno al suo ministro, attaccando la magistratura e dando il via a un botta e risposta con l’associazione nazionale dei magistrati, che ha ricordato la sacralità del principio della separazione dei poteri e denunciato le pressioni politiche.