Lotta all'abusivismo, così Carini si è riappropriata del suo mare

di Alessio Vegna

Bonifica in corso, già demoliti circa 200 edifici. Prossimo passo lo stop al divieto di balneazione. Il racconto del sindaco Monteleone

11 Settembre 2024

Può un mare inquinato rinascere dopo più di 40 anni? Sì! Siamo stati a Carini, un paese alle porte di Palermo che da decenni vive un autentico dramma chiamato abusivismo. La sua costa infatti è stata vittima di scellerate costruzioni di chi, nel rispetto esclusivo delle proprie esigenze, ha deciso di mettere su un bel “villino” a pochi metri dal mare. E di questi villini a Carini ce ne sono a centinaia.
Dal 2015 però un uomo ha deciso di dire basta a questo scempio facendo partire una guerra all’abusivismo edilizio che dura da 10 anni. Quell’uomo si chiama Giovì Monteleone, attuale sindaco e simbolo di questa lotta.
Oggi Monteleone, grazie anche agli uffici tecnici del comune consegna Carini con circa 200 edifici abusivi in meno, una costa più libera dall’oppressione di queste strutture, un’opera di bonifica del territorio in corso e una spiaggia per la quale a breve si spera verrà abolito un divieto di balneazione durato fin troppo. Ma non è tutto. Per la costa carinese è previsto anche un progetto di riqualificazione del territorio che prevede un’area dedicata agli eventi, 4 strutture balneari, un lungo tratto di spiaggia libera, un’area pedonale e una pista ciclabile.

Giovì Monteleone però, visti i suoi 2 mandati consecutivi non potrà ricandidarsi in futuro e il messaggio che lancia a chi verrà dopo di lui è di continuare con questa lotta all’abusivismo, perché Carini merita il suo mare.

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