Associazioni, ma anche politici, sindacalisti e soprattutto tanti cittadini hanno sfilato per dire no al Ponte. Questa volta la protesta è andata in scena sulla sponda opposta a quella messinese. A Villa San Giovanni almeno un migliaio di manifestanti hanno alimentato il corteo pieno di bandiere e striscioni che si è mosso da piazza Valsesia dove era stato fissato il raduno fino a piazza Chiesa a Cannitello. Una sfilata colorata ma anche rumorosa visti i cori e i tamburi.
Alla manifestazione ha preso parte anche una delegazione di residenti venuta da Punta Faro Messina, che condividono la stessa sorte con gli abitanti di Cannitello. Sono queste, infatti, le due aree che saranno oggetto di esproprio perché proprio lì sorgeranno i piloni. Le lettere che annunciano l’avvio delle procedure, del resto, sono già state inviate, sebbene siano stati promessi incentivi e risarcimenti.
E mentre c’è chi sfila e protesta, c’è anche chi, come il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon, commissario della Lega in Sicilia, rilancia a Messina “l’importanza del ponte sullo Stretto come infrastruttura in grado di fare da volano per l’economia di tutto il Sud anche grazie alla realizzazione delle opere connesse”.
A Ganzirri Durogon ha incontrato i rappresentanti delle associazioni di molluschicoltori e dei pescatori spiegando perché l’infrastruttura avrà un forte impatto sull’occupazione e sull’economia del territorio: “Parliamo di centomila posti di lavoro da indotto”, ha commentato.