Novità e polemiche sulle prossime commemorazioni del 23 maggio a 32 anni dalla strage di Capaci. Tagliata dal programma qualsiasi attività in Aula bunker, quest’anno non è in programma il tradizionale corteo delle scuole che dal carcere Ucciardone vedeva studenti da tutta Italia e cittadini sfilare fino ai piedi dell’albero in via Notarbartolo simbolo della lotta alla mafia.
Fa un certo effetto questo cambio in un programma che per molti era ormai considerato una liturgia, un rituale importantissimo per rendere omaggio a chi ha perso la vita nella strage di Capaci: i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Il pensiero corre poi all’anno scorso, un anno in cui le polemiche e le proteste hanno intorbidito il clima delle commemorazioni. Come l’organizzazione di una “contromanifestazione” promossa da Cgil, comitati studenteschi e movimenti di sinistra che hanno cominciato la loro marcia da via delle Scienze e prima di riuscire a raggiungere via Notarbartolo sono stati fermati dalla polizia e in quel momento gli scontri sono diventati inevitabili.
Quest’anno si vogliono forse evitare polemiche e frizioni? In realtà, la spiegazione ufficiale che arriva dalla Fondazione Falcone è che il cambio di programma è dovuto ai lavori che coinvolgono l’aula bunker costruita fra il 1985 e il 1986 apposta per il maxiprocesso. “Non ha senso vedersi lì se non è possibile organizzare nessuna attività. A breve divulgheremo il programma ufficiale – ha detto Alessandro De Lisi, curatore-cultura della Fondazione -. Di sicuro l’appuntamento è direttamente all’albero Falcone alle 17”.
Per quanto si cerchi di mantenere un clima disteso, le polemiche però sono già cominciate. Il pomo della discordia è il concorso a preside che il ministero dell’Istruzione e del merito ha fissato proprio per il 23 maggio e che vedrà coinvolti circa tremila candidati in Sicilia. Scelta che ha infiammato gli animi e sollevato non poche critiche da parte di professori e presidi dell’Isola. Proprio le scuole in questi anni sono state protagoniste delle attività organizzate per le commemorazioni: “Siamo increduli per la mancanza di attenzione da parte del ministero nella scelta della data così importante per la memoria del Paese – hanno sottolineato in una nota i segretari generali Flc Cgil Palermo e Flc Cgil Sicilia Fabio Cirino e Adriano Rizza e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. “Sembra che non ci sia più la stessa attenzione, che si stia perdendo la voglia. La memoria va coltivata e diffusa e ha bisogno soprattutto delle giovani generazioni, del mondo della scuola e della conoscenza”. Dal ministero, invece, tengono semplicemente a sottolineare che il 23 maggio non è festa nazionale e che in ogni caso i ragazzi potranno regolarmente prendere parte alle iniziative.
Foto di Antonio Melita