Le università siciliane sono poco competitive. Alla stregua del resto d’Italia, gli atenei siciliani non riescono ad essere performanti, specie nella ricerca e sviluppo, divenendo così poco competitivi a livello nazionale e internazionale. A dirlo il Center world university rankings (Cwur) che ogni anno stila la classifica mondiale delle università secondo 4 parametri.
Osservando i dati con maggiore attenzione, su 67 università italiane, il 75% perde posizioni. Quale posizione per le siciliane?
Scorrendo lungo la classifica, la prima università che incontriamo è quella catanese che si piazza al 21° posto. Perde ben venti posizioni rispetto al 2023 nel ranking internazionale, occupando il 502° posto.
Si continua a scorrere e al 28° posto in Italia si trova l’Università di Palermo che conquista ben cinque posizioni rispetto allo scorso anno, piazzandosi al 587° posto nel ranking mondiale. Al 39° posto in Italia c’è invece l’Università di Messina, che perde 9 posizioni e scende all’ottocentesima posizione.
La classifica delle università italiane, la top five
L’Università La Sapienza di Roma scende di otto posizioni al 124° posto. Perde posizioni nella ricerca, ma migliora nella qualità dell’istruzione, nell’occupabilità e nella qualità degli indicatori delle facoltà. L’Università di Padova perde due posizioni e si piazza al 173° posto, mentre l’Università di Milano scende di sei posizioni al 186° posto – davanti all’Università di Bologna al numero 201 e all’Università di Torino al 245° posto.
Le università italiane sono interessate da un generale declino, dovuto per lo più al calo dei risultati della ricerca. In un contesto di crescente concorrenza globale da parte di università ben finanziate, l’Italia infatti non riesce ad essere altrettanto competitiva.
“È chiaro – commenta Nadim Mahassen, presidente del Center for World University Rankings – che la posizione dell’Italia nel campo dell’istruzione e della ricerca è sempre più sotto pressione a seguito della crescita dei sistemi di istruzione superiore in tutto il mondo; solo in Cina gli investimenti in ricerca sono cresciuti del 33%. Senza ulteriori investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, l’Italia rischia di diminuire ulteriormente in futuro le proprie performance”.
Su scala mondiale, per il tredicesimo anno consecutivo è Harvard l’università più prestigiosa del mondo.
Foto di copertina di Antonio Melita.