“La munnizza oscura le bellezze della nostra Palermo”. Chi non lo ha mai pensato? Qualcuno lo ha persino scritto sulla porta di quello che era l’ingresso per gli artisti dell’ex cine-teatro Finocchiaro di Palermo.
La foto di Antonio Melita mostra cumuli di cartoni in via Genova, davanti ad uno degli accessi di un edificio tanto caro a molti palermitani, o almeno a coloro che frequentavano il vecchio cinema. Un luogo del cuore che affonda le sue radici nel taglio della via Roma nel 1922 quando, con i lavori del quarto tronco, la nuova strada fu collegata alla stazione centrale.
Oggi la memoria dell’ex cine teatro Finocchiaro è sfregiata dall’abbandono e dall’immondizia. Nato nel periodo di grande fermento culturale dei primi del Novecento che caratterizzava Palermo, oggi muore nell’incuria e nell’inciviltà.
Se l’ingresso principale si affacciava su via Roma, al cui posto adesso c’è un bar, altri ingressi erano nelle strade perpendicolari. In via Firenze e in via Genova, da dove potevano accedere i commedianti.