Aumenta il lavoro in Sicilia?

Una ricerca mostra come l’occupazione nell’Isola sia balzata in avanti, con un trend positivo in quasi tutte le province.

30 Aprile 2024

La Sicilia segna un incremento da record nell’occupazione. Crescono i lavoratori nell’Isola, con significativi balzi in avanti in alcune province, come Messina e Trapani. A registrarlo la ricerca condotta dall’Ufficio Studi CGIa – Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre – che mostra come nell’ultimo quinquennio in Sicilia si sia registrato un trend positivo, con l’ingresso nel mercato del lavoro di 70mila persone in più rispetto al 2019.

Nel 2023 l’Italia ha toccato il record storico di occupati, grazie soprattutto alla spinta del Mezzogiorno. La platea ha raggiunto 23,6 milioni di unità, 471 mila in più rispetto al periodo pre-Covid, grazie soprattutto alla spinta del Mezzogiorno che ha registrato l’incremento percentuale più elevato del Paese (+3,5 per cento). Le previsioni, inoltre, dicono che lo stock complessivo degli occupati è destinato a crescere ulteriormente, sfiorando quota 24 milioni entro il 2025.

Lavoro in crescita, Sicilia al terzo posto nel ranking nazionale

Proprio nell’anno, il 2023, in cui l’Italia ha toccato il record storico di occupati, grazie soprattutto alla spinta del Mezzogiorno, la Sicilia ha visto un incremento del 5,5% sul 2022 e del 5,2% sul 2019. A livello territoriale dunque la Sicilia è terza, dopo Puglia e Liguria. Fuori dal podio, ma con trend comunque positivi e significativi, la Campania con +3,6 per cento (+58 mila unità) e la Basilicata con il +3,5 per cento (+7 mila unità). Infatti sono proprio le regioni del Mezzogiorno ad aver registrato gli incrementi occupazionali più importanti.

Lavoro in crescita, i dati nelle province

A livello provinciale, l’incremento percentuale più significativo nell’Isola rispetto al periodo prima della pandemia lo consegue Enna, con il +11,2 per cento (+4.800 unità), che nel ranking nazionale si piazza al terzo posto. Due posizioni dopo, al quinto posto della graduatoria, troviamo la provincia di Ragusa con il +9,4 per cento (+10 mila unità), seguita da Messina che nella variazione percentuale degli ultimi cinque anni vede un incremento del 9%. All’ottavo posto si piazza la provincia di Trapani, che nel quinquennio registra un importante balzo in avanti con un +8,6%. Fuori dalla top ten, ma pur sempre tra le prime venti classificate, troviamo invece le province di Catania e Agrigento, con incrementi rispettivamente del 7,3% e del 5,8%. Palermo invece si trova a metà classifica, per l’esattezza al 41esimo posto, con un incremento del 3,1% (+10mila unità rispetto al 2019).

Siracusa e Caltanissetta fanalino di coda dell’Isola

Tra gli ultimi posti della graduatoria provinciale troviamo ben due province siciliane: Siracusa dove la contrazione occupazionale è stata del -4,3 per cento (con -5 mila unità rispetto al 2019) e Caltanissetta dove si registra il -5,2 per cento (-3.400 unità). Segno che ancora permangono diverse criticità, come evidenzia la stessa CGIa. Si pensi al basso tasso d’occupazione che pone l’Italia agli ultimi posti in Europa, alla flessione di lavoratori autonomi rispetto all’era pre-Covid, alle retribuzioni medie che in Sicilia sono tra le più basse d’Europa, come evidenziato da un dossier della fondazione Openpolis.

Foto copertina di Antonio Melita

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