Secondo le ultime previsioni del Centro meteo europeo ci aspettano tre mesi di caldo torrido, con punte che supereranno i 40°. Per non farci cogliere impreparati, non ci resta che prendere in considerazione l’acquisto di un climatizzatore o la sua sostituzione. Se troppo datato infatti il dispositivo diventa antieconomico e poco sostenibile per l’ambiente.
Anche in questo caso, puoi effettuare questo acquisto riuscendo a far quadrare i conti di casa grazie ad un incentivo statale: il bonus climatizzatori. Per molti, ma non per tutti. Capiamo meglio come funziona e cosa prevede.
Bonus climatizzatori, in cosa consiste
Il bonus climatizzatori prevede una detrazione fiscale variabile da portare nella dichiarazione dei redditi, in una quota fissa annua, per dieci anni. Ciò significa che quanto speso per l’acquisto di un nuovo impianto lo recuperi in dieci anni.
Cosa scegliere e la tempistica
Per accedere al bonus, occorre scegliere un climatizzatore di ultima generazione: classe energetica superiore alla A in grado di garantire un reale risparmio energetico.
Riguardo alla tempistica, per avere lo sconto Irpef quest’anno, i lavori di ristrutturazione devono aver avuto inizio dopo il 1° gennaio 2023.
Bonus climatizzatori, i destinatari
Che tu sia proprietario o affittuario non importa: a prescindere dal tipo di agevolazione richiesta, il bonus spetta a proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, locatari e comodatari dell’immobile in cui vengono installati i condizionatori. Le agevolazioni possono esser utilizzate anche dai familiari conviventi o dai conviventi di fatto, che sostengono la spesa e sono intestatari delle fatture di spesa.
Quello che conta invece è se stai ristrutturando casa e sei beneficiario di uno dei bonus edilizi attualmente in vigore. Infatti l’incentivo fiscale scatta solo in abbinamento ad altre agevolazioni edilizie. Proprio a seconda del bonus cui è associato, puoi recuperare dal 50% al 70% di quanto hai speso.
Bonus climatizzatori con detrazione del 50%
Bonus Casa
La detrazione del 50% è prevista in due casi: con il bonus casa e il bonus mobili. Nel primo caso, siamo nell’ambito della ristrutturazione straordinaria dell’immobile, con lavori che prevedono un limite massimo di spesa di 96mila euro.
Occorre che l’acquisto del condizionatore sia certificato dal produttore o dall’installatore. Inoltre il pagamento si deve effettuare con bonifico parlante e occorre inviare via web a Enea apposita comunicazione di avvenuta installazione entro 90 giorni dall’installazione o dal collaudo.
Bonus mobili
Nel secondo caso, siamo nell’ambito di lavori di ristrutturazione non invasivi, come lavori di rifacimento dell’impianto elettrico o idraulico, ma con un limite massimo di spesa di 5mila euro nel 2024. È importante che l’acquisto del condizionatore sia successivo alla data di inizio lavori che può risalire al 2023 o all’anno in corso.
Non si deve pagare con bonifico parlante, basta che il pagamento sia tracciabile, per cui non sono ammessi i contanti. È invece necessario avere lo scontrino o la fattura che riportino il codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa e vuole detrarla.
Pur non essendoci alcun obbligo di comunicazione all’Enea, è sempre bene farlo perché l’ente traccia di ogni tipo di intervento mirato a riqualificare energeticamente il parco immobili italiano.
Bonus con detrazione del 65%
Ecobonus
La detrazione per l’acquisto di un nuovo climatizzatore sale al 65% se si stanno effettuando lavori legati all’Ecobonus su un massimo di spesa superiore ai 46mila euro. Tuttavia, si deve trattare di un impianto abilitato anche al riscaldamento invernale e lo deve del tutto sostituire. Ci si deve pertanto dotare di un attestato di prestazione energetica (Ape) che certifichi l’efficientamento energetico.
Il pagamento deve avvenire con bonifico parlante. Inoltre, occorre inviare all’Enea, entro 90 giorni dal termine dell’installazione o del collaudo dell’impianto, l’asseverazione di un tecnico abilitato e la scheda informativa degli interventi realizzati.
Bonus con detrazione del 70%
Superbonus
Si può avere il recupero del 70% della spesa sostenuta se il bonus climatizzatori viene associato ai lavori trainanti del Superbonus. Infatti, se l’installazione del nuovo impianto viene fatta all’interno di lavori che permettono di conseguire un miglioramento di due classi energetiche – come ad esempio i lavori di isolamento termico o la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione – è considerata un lavoro trainato.
È fondamentale che l’installazione, certificata con l’Ape, sia fatta nell’arco temporale in cui avviene l’intervento che dà diritto al superbonus.