Una breve visita in uno dei residence soggetti ad esproprio e poi un’assemblea pubblica in un hotel di Capo Peloro. Giuseppe Conte ha incontrato gli espropriandi di Messina, guidato dalla truppa dei parlamentari siciliani del Movimento 5 stelle alla Regione a Roma. Lo aveva promesso all’ex sindaco della città dello Stretto Renato Accorinti, quando si erano incontrati nella capitale: “Verrò a vedere di persona i luoghi dove impatterà il Ponte”. E qualche settimana dopo lo ha fatto.
“Il nostro – ha subito precisato – non è un no ideologico, ma un no legato al fatto che quest’opera è inutile”. L’ex premier ha invece ricordato lo stanziamento da circa 500 milioni di euro già esistente e che mirava a migliorare la flotta di traghetti e aliscafi per l’attraversamento. “Soldi che non si sa che fine hanno fatto”, hanno sottolineato gli attivisti dei comitati presenti.
“La fretta e la superficialità con cui stanno agendo è sospetta”, ha attaccato Conte, ricordando come la Corte di giustizia europea abbia segnalato proprio di recente che su 2000 denunce attive per segnalazioni di sospette truffe in seno al Pnrr, oltre 600 sono state registrate in Italia.
Lungo l’elenco delle anomalie riscontrate dai tecnici dei comitati nell’aggiornamento del progetto definitivo, che sono finite nelle osservazioni che le associazioni hanno depositato nei giorni scorsi presso il ministero dell’Ambiente.