Porte aperte in Forza Italia alla Dc per le Europee ma senza simbolo e senza candidati in lista. Insomma, una presenza clandestina utile solo ad accaparrarsi i voti degli elettori per tirare la volata ad altri. È lo psicodramma che sta attraversando la comunità del partito di Totò Cuffaro, in balia di veti, pregiudizi e giochetti politici.
Che fare a questo punto? Rinunciare a questo giro? Accodarsi a Fi per poi fare convergere i voti democristiani sul candidato sardo nelle Isole per poi contarsi e dimostrare il peso della Dc a chi ha sbattuto le porte in faccia? Oppure fare convergere i propri voti su qualche altro candidato accasato in altre liste magari politicamente agli antipodi ma tutto questo funzionale per mandare un messaggio politico chiaro a tutti, la Dc esiste e lotta con noi? Interrogativi che stanno animando il dibattito interno alla comunità democristiana, il tempo stringe però e presto, assicurano i dirigenti, arriverà il momento della scelta.
Certo è che anche Totò Cuffaro non sta vivendo benissimo questa situazione, tant’è che chi si aspettava di vederlo al Vinitaly per ascoltare i suoi racconti sul vino che produce nella sua tenuta è rimasto deluso. Cuffaro al Vinitaly c’è stato, ma solo per intrattenere relazioni, niente stand e niente orazioni vinicole. Troppi pensieri. “Ma chi pensa di potermi piegare si sbaglia di grosso”, le rassicurazioni dell’ex governatore ai tanti amici che lo hanno abbracciato tra gli stand della Fiera di Verona.