Cambiamento climatico e crisi agricola in Sicilia, che farà la Regione?

All’Ars il dibattito sulla siccità e le conseguenze nelle campagne. Il piano dell’assessore Sammartino

5 Aprile 2024

Questa settimana all’Assemblea regionale siciliana arriva la mozione presentata dalle opposizioni per dare man forte al comparto agricolo dopo le proteste degli ultimi mesi. O meglio, le mozioni, che saranno sintetizzate insieme in un secondo momento. E in un attimo, in una seduta che molti hanno preso sotto gamba, vengono fuori tutte le criticità che il cambiamento climatico sta causando alla regione: dal razionamento dell’acqua per le famiglie e per l’agricoltura, alla crescita vertiginosa del prezzo del foraggio per il comparto zootecnico, passando per il rischio desertificazione e le condutture colabrodo.

Una situazione di difficoltà che ha spinto il governo regionale a chiedere a quello nazionale lo stato di emergenza, un po’ come accaduto per l’Emilia Romagna dopo l’alluvione che l’ha colpita lo scorso anno. Immediatamente scatta il tutti contro tutti, ognuno ha una serie di responsabili diversi: dai governi precedenti all’Europa, con le sue leggi giudicate spesso troppo sbilanciate verso le grandi aziende, con i piccoli proprietari terrieri costretti a svendere i propri possedimenti.

In Aula il governo è rappresentato dall’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, che ha risposto agli interventi dei deputati, parlando di quello che sta facendo la Regione per tamponare l’emergenza e cosa si intende fare per il futuro, inclusi i lavori su dei dissalatori e una migliore gestione delle acque reflue per evitare di sprecare il meno possibile quello che è sempre più un bene prezioso: l’acqua.

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