La raccolta differenziata porta a porta inizia lentamente ad entrare nelle abitudini dei residenti del centro storico di Palermo. Ma la sfida è ancora aperta. Ed è guerra alle mini-discariche che si stanno formando.
In una nota la Rap fa sapere che “giornalmente, sono stati censiti e ritirati rifiuti abbandonati in circa 50 siti, soprattutto in corrispondenza delle ex postazioni dei cassonetti e negli angoli delle strade all’interno dei mercati storici”. L’azienda fa sapere che, da quando è stato avviato il servizio porta a porta nel quarto step del centro storico, “sono stati garantiti i servizi di istituto con il ritiro delle frazioni differenziate per le utenze domestiche e commerciali, come previsto dal calendario disponibile sul sito della Rap. L’esposizione per le utenze domestiche deve avvenire giornalmente dalle ore 19 alle ore 22. Il servizio di Rap per il ritiro delle frazioni differenziate inizia il giorno successivo, in turno antimeridiano, dalle ore 5 fino alle ore 12, con possibili prolungamenti fino alle ore 14 a seconda dell’itinerario da servire. Ad oggi, sono state inviate a recupero 6 tonnellate di rifiuto organico e 3 tonnellate di rifiuto vetro”.
Ma come fermare la nascita delle mini-discariche? Il sindaco Roberto Lagalla ha annunciato un’imminente task force della polizia municipale per debellare o ridurre al minimo i conferimenti anomali che creano degrado a discapito dell’ambiente. Rap al momento ha schierato due squadre dedicate, anche con l’ausilio di pale meccaniche, per pulire le discariche. Solo ieri sono stati ripuliti 28 siti, compreso tutto il mercato del Capo e Ballarò e tutte le vie di Borgo Vecchio.
Per il presidente della Rap Giuseppe Todaro “la strada imboccata è a senso unico e non si può tornare indietro, sia per gli impegni presi a livello comunitario sia perché trovo assurdo che Palermo e i palermitani non riescano ad accettare la sfida della raccolta differenziata. Non abbiamo niente da invidiare ad altre città e oggi ci sono le condizioni per portare gli standard di pulizia ai livelli europei”.