Il 21 gennaio Trantino scrive a Galvagno: “Grazie dei soldi, ma basta con le mancette”. Lo riportano tutti i giornali. Le parole del sindaco non sono esattamente queste, ma la sostanza sì.
Trantino fa riferimento ai finanziamenti che diversi deputati regionali hanno ottenuto nell’ultima finanziaria per le proprie città. Compresa Catania.
Ma come è possibile che Enrico Trantino, sindaco di Catania, si schieri contro il presidente dell’Ars Galvagno, pur essendo entrambi di Fratelli D’Italia? E poi, non è felice che arrivino soldi a Catania?
Non proprio, perché in molti casi sono arrivati senza che ci fosse un coordinamento e una programmazione più ampia. Trantino proprio di questo si lamenta.
Il sindaco fa alcuni esempi di finanziamenti ottenuti da deputati regionali del Mpa e del Movimento 5 stelle, senza la condivisione dell’amministrazione comunale. Condivisione che invece ci sarebbe stata con altri deputati – anche dell’opposizione – che si sarebbero confrontati con lui su quello che “poteva servire alla città”.
Eppure questo modello esiste da sempre all’Ars. Come mai adesso il sindaco di Catania entra in scena con una lettera pubblica che denuncia quello che a qualunque cittadino libero e con onestà intellettuale, è sempre sembrata una prassi tutt’altro che meritocratica?
Perchè Trantino, che non è un politico di professione, anche se respira e pratica la politica da quando portava i pantaloncini, dentro Fratelli d’Italia sa di essere considerato uno libero. Ha capito che il momento per far sentire la sua voce è quello giusto, dopo le denunce sulle mancette destinate dall’Ars ad associazioni ed enti culturali e turistici. E poi non è solo una sua iniziativa: la lettera di Trantino, in realtà nasce anche dal confronto con altri sindaci siciliani da cui avrebbe ottenuto approvazione. Anche molti colleghi di centrosinistra lo hanno appoggiato.
Basta mancette, meglio far confluire le risorse nel Fondo enti locali dove i soldi non avrebbero più nome e cognome, ma sarebbero a disposizione del Comune.
Ma Galvagno come l’ha presa?