Alla fine il voto per le province si farà, ma non come volevano i partiti più piccoli, che speravano che a votare fossero i cittadini e non gli amministratori. Ai grandi, non gliene importa più di tanto, e infatti anche ora i piccoli cercano di fare calare alla maggioranza le loro richieste. E con la prima gli andò pure bene.
Fratelli d’Italia si voleva presentare alle provinciali con una lista unica, la Democrazia Cristiana si è messa di traverso e ha vinto, così parteciperanno ognuno con la propria lista e il proprio simbolo.
In più pretendono che ognuno dei partiti di maggioranza, compreso Noi Moderati, si prenda una provincia, con un candidato sostenuto da tutto il centrodestra, ma questa non si sa se gliel’accordano.
Nuccio Di Paola del Movimento 5 Stelle intanto ha presentato una proposta di riforma elettorale per le prossime regionali e tanti elementi della maggioranza sono interessati a questa proposta, soprattutto alla parte in cui si chiede di abolire il listino del presidente, una lista di nomi che anche se non prendono voti vengono eletti lo stesso se viene eletto il loro presidente della Regione. Uno strumento preziosissimo per i piccoli partiti.
L’esempio è l’onorevole Marchetta, salita con soli 11 voti.