Inizia a battere già circa due settimane dopo il concepimento e ci accompagna per tutta la vita, senza mai fermarsi. Uno sforzo immane, se ci pensi, che il nostro cuore compie in modo naturale e spontaneo. Gli addetti ai lavori ci spiegano che è un muscolo involontario, ovvero che si contrae e rilassa in modo del tutto indipendente dalla nostra volontà.
Il cuore infatti è sì un muscolo involontario, ma non instancabile. Se sottoposto a condizioni sfavorevoli – i cosiddetti fattori di rischio – come fumo, alcol, ipertensione, ipercolesterolemia, sul lungo periodo possono affaticarlo con conseguenze importanti per tutto l’organismo.
Ecco che un organo così importante va salvaguardato. Come? Lo abbiamo chiesto al cardiologo Abele Ajello.