La chiamavano... Trinità

Polemiche all’Ars sulla diga in provincia di Trapani. Acqua in mare perché poco sicura. Di chi sono le responsabilità?

7 Febbraio 2025

Il multiverso esiste. E noi ne abbiamo le prove! All’Assemblea regionale siciliana si va avanti senza grossi scontri, ma la ciccia questa settimana arriva da altri palazzi. Nell’anno peggiore della storia per la situazione climatica della Sicilia, tra siccità roventi e alluvioni devastanti, che comunque non hanno riempito le dighe, a rubare la scena è un invaso in provincia di Trapani: la diga Trinità. Una diga rivoluzionaria, perché mentre le altre fanno i salti mortali per trattenere anche solo una goccia d’acqua, lei butta in mare 1,5 metri cubi d’acqua al secondo.

La Trinità in realtà è stata avviata a dismissione dal ministero perché poco sicura dal punto di vista strutturale: d’altra parte, ha 70 anni e non è mai stata collaudata. Ma il ministro che ne ha disposto la chiusura, Nello Musumeci, ha ricordato che il governo nazionale i fondi li ha stanziati, ma il responsabile per quello che riguarda lo stato della diga è la Regione. Di risposta il presidente Renato Schifani ha detto che la Regione sta facendo il possibile per salvare l’invaso e ha chiesto e ottenuto una riunione col ministero delle infrastrutture. Le notizie non sono cattive, ammesso che riescano ad agire in tempi strettissimi e che la diga, a cui è stato “tolto il tappo”, non finisca col perdere nel frattempo tutta l’acqua che servirebbe come il pane alle migliaia di ettari di terreni coltivati che serve.

Schifani ha comunque sottolineato che al suo arrivo a palazzo d’Orleans, la situazione della diga era già compromessa da anni di incuria. Ecco, pensate che in un universo parallelo, in cinque di quegli anni passati, il presidente della Regione era proprio Nello Musumeci. Che strani incroci accadono quando universi paralleli si incontrano.

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