A Gela, un carabiniere è stato condannato dal tribunale per accesso abusivo al sistema informatico delle forze dell’ordine. Il fatto risale al 2020, quando l’uomo, allora in servizio alla caserma di Piazza Armerina, ha violato il sistema per controllare informazioni sulla sua ex moglie e sugli amici della donna. Un caso che solleva interrogativi sulla sicurezza dei dati sensibili e sulle motivazioni personali che possono spingere qualcuno a compiere atti di questa natura.
Ma cosa accade nella mente di chi sviluppa un’ossessione per qualcuno? Cosa spinge una persona a violare leggi e principi etici per ottenere informazioni private, anche a costo di mettere a rischio la propria carriera e la propria libertà?
Emanuele Cusumano, psicologo e criminologo, spiega quali sono le dinamiche psicologiche alla base di comportamenti come quello del carabiniere condannato.