L’obiettivo è promuovere il reinserimento socio-lavorativo dei minori e giovani adulti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, costruendo una rete di supporto che possa agevolare il loro ritorno alla vita sociale e professionale. Come? Attraverso il protocollo d’intesa siglato a Palermo, presso la sede di Sicindustria, dal presidente degli industriali, Luigi Rizzolo, e dal dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia (Cgm Sicilia), Santo Ippolito.
Il protocollo, che resterà in vigore per i prossimi tre anni, prevede, tra le altre cose, l’accesso dei giovani a opportunità di apprendimento pratico e “work experience” nelle aziende associate, contribuendo a rafforzare le loro competenze professionali e permettendo loro di conoscere il contesto produttivo; l’attivazione di modelli sperimentali di inserimento socio-lavorativo per stimolare la motivazione all’apprendimento e colmare eventuali lacune nelle competenze di base (per questo, sono stati programmati incontri dedicati alla cultura d’impresa, finalizzati a illustrare ai giovani i profili professionali richiesti, i diritti e doveri contrattuali e le realtà produttive locali) e l’istituzione di un tavolo tecnico interistituzionale composto da rappresentanti di entrambe le parti, che monitorerà le attività e i risultati delle iniziative avviate. Il tavolo si riunirà almeno una volta l’anno e costituirà un punto di riferimento strategico per l’avanzamento dei progetti.
“Sicindustria – ha detto Rizzolo – crede fortemente nel potenziale positivo del lavoro e della formazione, soprattutto per i giovani che si trovano in contesti di difficoltà e marginalizzazione. Attraverso questo protocollo intendiamo offrire percorsi di apprendimento e inserimento lavorativo, ma anche promuovere un cambio di prospettiva per questi giovani, consentendo loro di vedere nel mondo del lavoro non solo una fonte di sostentamento, ma un’opportunità di crescita e riscatto. Per noi è fondamentale che l’impresa diventi anche luogo di inclusione, un ambiente in cui si coltivano competenze, si accrescono ambizioni e si costruiscono percorsi di vita alternativi alla criminalità. Per questo sono convinto che, insieme al CGM Sicilia, potremo dimostrare che, quando istituzioni e imprese uniscono le forze per uno scopo comune, il cambiamento è possibile”.
“Questo protocollo – ha sottolineato Ippolito – segna un’importante tappa del nostro impegno in favore dei giovani a rischio, che potranno beneficiare di percorsi di crescita personale e professionale grazie a una stretta collaborazione con il mondo produttivo. La giustizia minorile non può limitarsi all’aspetto giudiziario, ma deve concentrarsi su percorsi di rieducazione e crescita, in cui i giovani possano riconoscere nel lavoro e nella formazione una possibilità di riscatto personale. In quest’ottica, una collaborazione come questa risulta davvero preziosa perché i giovani che affrontano percorsi di recupero hanno bisogno di riacquisire competenze di base, scoprire il valore delle proprie capacità e trovare una motivazione che li aiuti a guardare oltre le difficoltà del loro passato. Il mondo del lavoro, grazie al supporto delle aziende, può diventare per loro un terreno fertile in cui acquisire conoscenze e sperimentare il senso di appartenenza a una comunità produttiva”.
Nella foto il dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Sicilia (CgmSicilia), Santo Ippolito, e il presidente di Sicindustria, Luigi Rizzolo.