Il teatro Massimo di Palermo ha inaugurato la sua stagione teatrale domenica 24 novembre con ‘Le Grand Macabre’, opera moderna in genere poco rappresentata e portata per la prima volta a Palermo. Con un cast internazionale, l’opera del compositore ungherese György Ligeti in scena fino al 1° dicembre ha visto il tutto esaurito.
La versione rappresentata interamente in inglese é quella del 1996 per la regia di Barbora Horàkovae la direzione musicale del maestro Omer Meir Wellber. L’opera, in due atti, di due scene ciascuno, tratta tanti temi: il sesso, l’amore, il sadomasochismo e la morte, tutti trattati però con estrema ironia. Protagonista è la morte: un uomo di nome Nekrotzar, afferma di essere proprio il cupo mietitore. Arriva in una cittadina cercando di seminare il panico tra i suoi abitanti ignoranti.
Un’opera contemporanea davvero particolare anche a livello musicale, dal momento che non rispetta i canoni tradizionali. Si apre con una sinfonia di 12 clacson, per poi proseguire con bicchieri rotti, spari a salve, allarmi che scattano a tutto volume.
Un’opera fuori dal comune che siamo sicuri farà molto rumore e ne sentiremo parlare ancora per un (bel) po’.