Fotovoltaico, ecco come risparmiare

Dal bonus ristrutturazione al superbonus, ecco tutti gli incentivi disponibili o in arrivo per rendere green la casa

1 Novembre 2024

Il fotovoltaico nella propria abitazione è una scelta sostenibile per il pianeta, ma quanto lo è per il portafogli? In realtà, nonostante i tagli e le modifiche apportate dall’ultima finanziaria, gli incentivi statali ci sono e si possono anche combinare tra loro per ottenere il massimo risparmio. Ecco quali sono.

Fotovoltaico, cosa prevede il bonus 50%

Noto anche come “bonus casa” o “bonus ristrutturazione”, questo contributo permette di portare in detrazione il 50% delle spese sostenute, dimostrabili tramite i bonifici effettuati – bonifici parlanti – in caso di interventi di ristrutturazione edilizia. Tra questi, rientrano anche l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici residenziali, anche con batteria di accumulo, su edifici esistenti o nell’ambito di una ristrutturazione dell’unità abitativa.

Possono usufruirne privati, condomini, enti non commerciali, imprese e professionisti, avvalendosi della detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi. Si tratta di un credito d’Imposta ripartito in 10 quote annuali, tutte di pari importo. Ciò significa che se si spendono 20.000 euro per un impianto fotovoltaico, si avrà diritto a una detrazione di 10.000 euro, ripartita in 10 quote annuali da 1.000 euro ciascuna. Non è più possibile cedere il credito né richiedere lo sconto in fattura.

Il bonus prevede un tetto massimo di spesa detraibile pari a 96.000 euro per immobile, somma relativa a tutte le spese sostenute nell’ambito della riqualificazione dell’immobile stesso. L’agevolazione attualmente è in vigore fino al 31 dicembre 2024, ma di recente Palazzo Chigi ha confermato che nel 2025 sarà prorogata la detrazione al 50% con tetto di spesa a 96.000 euro – fotovoltaico incluso-, ma solo per le prime case.

L’impianto fotovoltaico deve essere installato su un edificio esistente, che sia oggetto o no di ristrutturazione, deve avere una certificazione FER e una potenza nominale inferiore a 20 kW.

Fotovoltaico, il Superbonus 70%

Abbandonato per sempre il cospicuo 110%, l’incentivo più generoso resta comunque lui, il Superbonus. Ridimensionato al 70%, è pensato per la riqualificazione energetica degli edifici, ma con una serie di requisiti ben precisi.

Il Superbonus è rivolto a privati e condomìni prevedendo la detrazione fiscale è utilizzabile in sede di dichiarazione dei redditi come credito d’imposta. Il Superbonus 70% rimane in vigore fino al 31 dicembre 2024, poi l’aliquota si abbassa al 65%.

Per poter accedere all’agevolazione, l’impianto deve essere integrato con uno o più interventi di efficientamento energetico come il cappotto termico o la sostituzione del generatore principale di calore, per un complessivo miglioramento di due livelli della classe energetica dell’immobile. Motivo per cui, oltre all’asseverazione dei lavori da parte di un tecnico abilitato, con visto di conformità, deve essere fornita anche una Certificazione APE pre intervento e una post intervento per dimostrare l’avvenuto salto di due classi.

Inoltre, gli interventi di riqualificazione devono riguardare tutte le unità abitative dell’immobile. Nel caso di abitazioni unifamiliari e autonome, il richiedente deve avere un quoziente familiare reddituale non superiore a 15mila euro.

La detrazione fiscale è utilizzabile in sede di dichiarazione dei redditi come credito d’imposta e viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Così, se ad esempio si spendono 50.000 euro per effettuare gli interventi trainanti che garantiscono il salto di classe energetica e si installa anche un impianto fotovoltaico, anche con batteria, si avrà diritto a una detrazione di 35.000 euro, ripartita in 10 quote annuali da 3.500 euro ciascuna.

Reddito energetico

Istituito dal ministero della Transizione ecologica con l’obiettivo di promuovere l’autoconsumo di energia rinnovabile, ilReddito energetico è un contributo a fondo perduto per supportare le famiglie con Isee basso nell’installazione di impianti fotovoltaici, destinato prevalentemente alle regioni del meridione.

Si tratta più nello specifico dello stanziamento di 200 milioni di euro per il 2024 e il 2025, con un ammontare di 100 milioni per ogni anno: 80 milioni l’anno saranno destinati alle richieste provenienti dalle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I restanti 20 milioni l’anno per le altre regioni e province autonome.

Tuttavia, dopo le regioni del Sud, anche in quelle del Centro-Nord e le province autonome il fondo è andato esaurito per il 2024. Secondo quanto riferisce il Gse, ovvero il Gestore dei servizi energetici, garante e promotore dello sviluppo sostenibile del Paese, un nuovo bando verrà aperto nel 2025 con altri cento milioni di euro, di cui l’80% riservato Mezzogiorno.

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