Caltanissetta a secco "Anche lo sciacquone fa paura"

La diga Ancipa si sta prosciugando e nelle case i disagi aumentano. Ecco il racconto di una famiglia nissena

6 Novembre 2024

L’acqua della diga Ancipa – in territorio di Troina e da dove si approvvigionano le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento – sta per esaurirsi. Da metà novembre potranno attingere al grande bacino della Sicilia orientale solo i cinque Comuni totalmente Ancipa-dipendenti: Troina, Nicosia, Sperlinga, Cerami e Gagliano. Per tutti gli altri, che negli ultimi mesi hanno trovato delle fonti alternative, i rubinetti dell’Ancipa si chiuderanno.

Da settimane è scattata la corsa a scavare nuovi pozzi o a riattivarne di vecchi. Si rastrella tutta l’acqua disponibile per convogliarla nelle condotte delle città della Sicilia centrale. Ma a Caltanissetta, nonostante le piogge, la situazione rimane critica. In larga parte del capoluogo nisseno l’acqua arriva ogni sei giorni. E spesso con una pressione troppo bassa per riuscire a riempire per intero i serbatoi. Nelle ultime settimane sono state acquistate alcune nuove pompe di sollevamento, ma non basta.

A farne le spese sono anche gli studenti universitari. A Caltanissetta c’è la sede distaccata della Facoltà di Medicina di Palermo. E qui sono arrivati da tutta Italia per la laurea tanto ambita. Ma per i fuori sede i disagi sono altissimi. Si comprano decine di bottiglia di acqua potabile ogni settimana, con cui si fa tutto: si cucina e ci si lava. E c’è anche chi ha preferito rimanere a casa per un po’, usufruendo della didattica a distanza concessa in un primo momento dal rettore Massimo Midiri.

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