Un piano per cambiare il porto di Catania e quindi il rapporto tra la città del mare nei prossimi 20-25 anni. È il nuovo piano regolare portuale redatto dall’Autorità della Sicilia orientale guidata da Francesco Di Sarcina. Progetti che tutti insieme valgono quasi un miliardo di euro e che riguardano infrastrutture esistenti e altre da realizzare ex novo. E che nella mente di chi lo ha ideato prevede anche il coinvolgimento dei privati.
“Pensiamo di suddividere il porto in tre ambiti – spiega il presidente – quello commerciale, con traghetti per passeggeri e merci e un po’ di rinfuse, merci che servono alle aziende di Catania; quello crocieristico con tre accosti per navi moderne; e una nuova area turistica e per barche da diporto”.
Quest’ultima sarebbe un’area da 400mila metri quadrati totalmente nuova, con una darsena da costruire nella parte nord in direzione della stazione ferroviaria. “Uno spazio da dedicare totalmente alla città dove all’interno si possono trovare anche negozi e ristoranti in una cornice di bellezza estetica e architettonica”. Tutti i progetti devono ottenere le autorizzazioni necessarie, a cominciare da quelle ambientali Via-Vas. “Se dovessero avere il via libera – continua Di Sarcina – vorremmo coinvolgere i privati nella realizzazione”.
Altro obiettivo previsto dal Piano regolatore è creare una separazione precisa tra porto e città su via Domenico Tempio. “Qui il porto indietreggerà di una decina di metri, restituendo alla città questa fascia per fare quello che le amministrazioni riterranno più opportuno: allargare la strada, creare un parco urbano o altro”.
Più vicina sembra invece la realizzazione di altri due interventi: il primo è la restituzione alla città della passeggiata sul molo di Levante, chiusa per ragioni di sicurezza nel maggio del 2022, scelta che scatenò numerosi malumori. “Nel 2026 si riaprirà tutto, in questi giorni stanno scaricando i massi per la massicciata – rivela Di Sarcina – Sarà una passeggiata di quasi 2 km rialzata di due metri e mezzo, ci sarà pavimentazione decente, illuminazione e panchine in modo che nessuno possa farsi male come accaduto in passato”. Il secondo intervento che potrebbe avere una corsia privilegiata è il tunnel di poche centinaia di metri che permetterà di collegare l’ingresso sud del porto all’asse dei servizi e quindi alle autostrade, bypassando la rotonda nella zona del faro Biscari. “Così il traffico urbano e quello portuale seguiranno due canali diversi”. Un’opera su cui converge anche l’amministrazione comunale.