Il bonus caro-mutui per le imprese in Sicilia è finalmente arrivato. Previsto dalla manovra di luglio di quest’anno e voluto dalla giunta Schifani, l’incentivo può contare su un platfond di 45 milioni di euro ed è destinato alle micro, piccole e medie imprese. Leggi questo articolo per scoprire a quanto ammonta e come richiederlo.
Il bonus caro-mutui per le imprese siciliane consiste in un’erogazione di contributi a fondo perduto a favore delle PMI che abbiano contratto un mutuo nel 2023 e nel 2024, al fine di abbattere il costo degli interessi. L’iniziativa arriva dopo il bonus caro-mutui destinato alle famiglie.
La gestione delle domande spetterà all’Irfis FinSicilia e le richieste potranno essere presentate dalle ore 12 novembre alle ore 17 del 12 dicembre 2024 per via telematica, accedendo alla piattaforma dedicata tramite SPID di livello 2, o Carta nazionale dei servizi (CNS), con sottoscrizione e firma digitale del richiedente, che dovrà coincidere necessariamente con il rappresentante legale dell’impresa.
Ogni impresa potrà presentare istanza per un unico finanziamento in essere al 1° gennaio 2024. I requisiti d’accesso per le imprese al bonus caro-mutui sono:
- la classificazione come micro, piccole e medie imprese;
- subire un tasso di interesse non inferiore all’1%;
- aver pagato, entro il 31 marzo 2024, le rate scadute durante il 2023 per finanziamenti, investimenti o fabbisogno di capitale circolante, erogati da banche o intermediari finanziari e in essere al primo gennaio 2024;
- avere almeno un’unità operativa in Sicilia;
- l’iscrizione al Registro delle imprese istituito presso la Camera di Commercio del territorio di competenza;
- trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo in stato di scioglimento o liquidazione volontaria e non essendo sottoposte a procedure di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione controllata;
- essere in regola con gli obblighi contributivi previdenziali e assicurativi;
- non essere destinatarie di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione europea che ne dichiara un aiuto illegale e incompatibile con il mercato interno;
- aver stipulato e pagato mutui nel 2023;
- osservare gli obblighi dei contratti collettivi di lavoro e rispettare la normativa in materia di infortuni, malattie professionali sul luogo di lavoro, salute e sicurezza, inserimento dei disabili, pari opportunità, contrasto al lavoro irregolare, risposo giornaliero e settimanale, tutela dell’ambiente;
- non incorrere in una delle cause di esclusione di cui all’art. 94 commi 1,2,3,4 e 5 lettere a) e d) del D.Lgs 36/2023, fatti salvi i casi di cui al comma 7;
- non essere destinatarie, nei tre anni precedenti al 11/10/2024, di procedimenti amministrativi connessi ad atti di revoca per violazione del divieto di distrazione dei beni o dell’obbligo di 4 mantenimento dell’unità produttiva localizzata in Sicilia, per accertata grave negligenza nella realizzazione dell’investimento e/o nel mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’iniziativa, per carenza dei requisiti essenziali, per irregolarità della documentazione prodotta, comunque imputabile al soggetto beneficiario e non sanabile, oltre che nel caso di indebita percezione, accertata con provvedimento giudiziale, e, in caso di aiuti rimborsabili, per mancato rispetto del piano di rientro;
- non aver omesso di denunciare estorsioni di organizzazioni criminali negli ultimi tre anni e impegnarsi a denunciare eventuali estorsioni future.
Non è previsto alcun “click day” e di questa scelta si era già detto contento, nelle scorse settimane, il presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti. Le istanze saranno infatti ordinate in funzione del punteggio assegnato.
Per richiedere il bonus caro-mutui per le imprese sono necessari:
- la domanda di agevolazione con anagrafica, indicazione del codice IBAN intestato all’impresa richiedente e su cui accreditare il contributo, la PEC, l’importo degli aiuti de minimis eventualmente fruiti dei tre anni precedenti, il questionario antiriciclaggio e l’informativa sulla privacy;
- la copia del contratto di finanziamento per investimenti o per fabbisogno di capitale circolante e degli eventuali atti aggiuntivi;
- la certificazione della banca o dell’intermediario finanziario mutuante idonea a dimostrare l’importo degli interessi effettivamente corrisposti dall’impresa richiedente, nonché la misura del tasso d’interesse corrispettivo nominale annuo applicato sull’ultima rata di finanziamento scaduta nel 2023;
- il documento di riconoscimento del rappresentate legale d’impresa.
Ogni impresa beneficiaria potrà ottenere massimo 10 mila euro, in misura pari al 30% dell’ammontare degli interessi relativi alle rate scadute nel 2023 e pagate al 31 marzo 2024. Le PMI che potranno usufruire del bonus sono perciò almeno 4.500, ma la misura potrebbe essere ulteriormente rinnovata con la Finanziaria 2025.
L’agevolazione sarà erogata fino ad esaurimento fondi e al netto dei diritti di istruttoria una tantum di pertinenza di Irfis-FinSicilia S.p.A.(1,5% dell’importo complessivo del contributo concesso). Non interverrà per interessi di mora e commissioni, ma sarà cumulabile con altri aiuti di Stato nel rispetto dell’intensità di aiuto massima prevista dal regime di aiuti (Reg. Ue n.651/2014).
I richiedenti ammessi riceveranno il bonus caro-mutui per le imprese in un’unica soluzione, dal 31 marzo al 30 aprile 2025, secondo un apposito calendario pubblicato sul sito di Irfis, a esito delle verifiche sulla regolarità del pagamento degli oneri contributivi e assistenziali (DURC), su eventuali inadempienze fiscali e sul mantenimento dei requisiti d’accesso.