Parliamo del futuro degli Archi della Marina? La chiacchierata intervista con il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, in merito al futuro del porto di Catania, non può non passare anche dalla domanda sul tema più dibattuto in città nelle ultime settimane. E Di Sarcina non si tira indietro con una premessa: “Quello che dico è una mia opinione personale. Il piano regolatore del porto non si occupa degli Archi della Marina che stanno fuori dal perimetro del porto”.
Ma l’opinione personale del presidente è netta: “Secondo me l’idea di togliere un pezzo degli Archi darebbe al quartiere della Civita e alla strada davanti la possibilità di prendere tanta luce e tanta aria, così da poter cambiare veramente il volto della città in maniera positiva”.
Sugli Archi della Marina ci si divide al bar e sui social. Argomento tornato d’attualità sia per la presa di posizione del sindaco Enrico Trantino, favorevole all’abbattimento, sia perché Rete ferroviaria italiana va avanti nella progettazione del cosiddetto Nodo Catania. Parliamo della trasformazione della ferrovia nella parte urbana nel contesto del raddoppio Catania-Palermo. Il Nodo Catania ha due fasi: la prima riguarda il tratto tra Catania Acquicella e Bicocca. Qui è previsto l’interramento della linea, progettazione e lavori sono stati aggiudicati a maggio da Rfi. La seconda fase è quella che libererebbe gli Archi della Marina, con l’interramento della stazione centrale. In questo scenario, cosa fare degli Archi?
In contrapposizione all’idea dell’abbattimento c’è chi riporta in ballo il progetto di un parco urbano. Opzione che il presidente Di Sarcina non valuta positivamente per ragioni tecniche. “I parchi lineari in altre città del mondo sono molto più larghi dello spazio che verrebbe liberato sugli Archi, non credo si otterrebbe un grande risultato. Certo, poi c’è il tema dell’affetto della città per l’opera e in quello non entro nel merito. Oggi – conclude – rilevo che sono sporchi, a rischio di incidente e bui. In ogni caso si dovrebbe intervenire perché una città turistica non se lo può permettere”.