I rimedi contro la strage di alberi a Palermo

L’ultimo caso in via Boris Giuliano, nei giorni scorsi trenta tronchi sono stati avvelenati. L’assessore al verde: più fondi per gli interventi

17 Settembre 2024

Nella notte il vento ha spezzato il ramo di un albero in via Boris Giuliano a Palermo. Il ramo è caduto tra le auto parcheggiate lungo la carreggiata e ha occupato parte del tratto stradale. Colpa del vento o del killer degli alberi? Nei giorni scorsi, infatti, a Palermo una trentina di alberi ha subito un attacco, i tronchi sono stati avvelenati.

Gli arbusti avevano dei fori praticati manualmente a distanza di 15 centimetri l’uno per iniettare all’interno una sostanza liquida letale per le piante. Uno degli ultimi casi è avvenuto in via Cartagine.

“La stessa grave situazione è stata riscontrata nell’arbusto adiacente – aveva dichiarato in precedenza l’assessore al verde urbano Pietro Alongi – e, per questa ragione, è stato disposto l’abbattimento prima che si verifichino un ulteriore crollo e nuove condizioni di rischio per l’incolumità delle persone. L’area in cui si trovano gli alberi è di proprietà dello Iacp, ma gli interventi sono stati predisposti ed effettuati dagli uffici del settore Verde del Comune che procederà anche a denunciare formalmente i fatti alla Procura della Repubblica”.

La caduta di alberi o rami nella zona non è di certo una novità. Nelle foto gli ultimi episodi.

Oltre al caso di via Boris Giuliano, nella stessa zona nei giorni scorsi è precipitato al suolo un ramo in via Paternò che ha creato disagio alla circolazione e per cui sono intervenuti i vigili del fuoco. A pochi metri da lì, l’anno scorso la città aveva assistito allo sradicamento a causa del maltempo della Magnolia grandiflora all’incrocio con via delle Magnolie – dove, peraltro, si era sfiorata la tragedia.

“Il patrimonio arboreo di Palermo al momento è di circa 110 mila piante – ha detto a Dieci l’assessore comunale al Verde Pietro Alongi -. Di queste 110 mila piante censite, abbiamo da 8 a 10 mila piante che necessitano di essere potate. Io ricevo istanze dove l’inizio è sempre lo stesso: non si fanno potature da circa 7 anni. Noi stiamo operando con difficoltà. In questo momento, l’area verde ha da 6 a 7 operatori con 4 cestelli operativi. Questo significa che queste squadre possono garantire non oltre 1500 potature all’anno. Abbiamo affidato all’esterno 200 mila euro di potature che potranno accogliere 400-500 istanze, anche in base alla dimensione dell’albero che va potato”.

L’assessore, ottimista, ci ha anche parlato della predisposizione di un accordo quadro: “Già da domani sarò in Consiglio Comunale. È previsto il finanziamento di 4 o 5 milioni di euro – a discrezione del Consiglio – che dovrebbero essere aggiunti ai 4.9 milioni che sono già stati finanziati da risorse extra-comunali.” Questi basterebbero per intervenire sulle radici che hanno divelto il marciapiede o il manto stradale e con cui si potrebbe intervenire massicciamente.

“Gli interventi, frutto di un accordo quadro – ha continuato l’assessore – dovrebbero riguardare sia la manutenzione straordinaria dei marciapiedi e delle strade dissestate, ma anche degli alberi corrispondenti, una parte dei fondi, inoltre, sarà utilizzata anche per la potatura nuda e cruda”.

Laddove saranno necessari sradicamenti di alberi a causa dell’apparato radicale o di una malattia, l’assessore tranquillizza tutti: è prevista una ripiantumazione perché “per noi il verde è un patrimonio importante, non lo dico da assessore, ma lo dico da cittadino. Noi non abbiamo interesse a togliere alberi. È chiaro che, dove le condizioni saranno complesse e vi sarà l’obbligo di togliere qualche albero, sarà ripiantumato con altre essenze arboree. Stiamo già facendo un ragionamento con gli uffici per individuare piante che chiaramente sono adeguate ad essere piantumate in centri urbani”.

Carenza di personale per gli interventi? “Stiamo pesando al contratto di servizio che riguarda Reset, a dei servizi accessori, alla possibilità che si possa formare un numero adeguato di operatori che possano essere utilizzati come potatori e poter affiancare all’ufficio del verde”.

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