Termovalorizzatori, cosa è cambiato 6 mesi dopo l'annuncio di Schifani

A marzo il presidente della Regione raccontò a Dieci le tappe del progetto. Ora il governo è pronto a dargli più poteri

30 Settembre 2024

Un’improvvisa accelerata al progetto dei termovalorizzatori in Sicilia arriva da Roma. Il presidente della Regione Renato Schifani, infatti, avrà più poteri per la realizzazione dell’opera. O meglio delle opere, visto che ne sono attualmente previsti due nell’Isola, uno a Palermo e l’altro a Catania.

L’incarico di commissario straordinario per i rifiuti sarà ampliato grazie a un emendamento inserito dalla maggioranza nel ddl di conversione del decreto legge Omnibus, che da oggi sarà esaminato dal Senato. Sei mesi fa il presidente della Regione aveva annunciato ai microfoni di Dieci il via libera alla realizzazione del progetto.

Termovalorizzatori in Sicilia, cosa cambia

Cosa cambia nel piano per i termovalorizzatori in Sicilia con l’emendamento presentato dalla maggioranza? L’obiettivo è “assicurare celerità agli interventi necessari al completamento della rete impiantistica integrata dei rifiuti nella Regione Siciliana”. Si tratta, in sostanza, di un tentativo di fare ordine e razionalizzare le competenze commissariali e le deroghe normative per la realizzazione dei termovalorizzatori in Sicilia, uniformandole a quelle di altre gestioni commissariali nel resto d’Italia.

Secondo le previsioni, gli impianti potranno assorbire il 30% dell’energia prodotta per il loro funzionamento mentre il restante 70% verrà immesso sul mercato coprendo un fabbisogno di 600 mila tonnellate all’anno per una produzione di 50 Mw di energia elettrica.

Poco più di sei mesi fa, Schifani ai microfoni di Dieci, in una puntata di Ciao Sicilia, aveva annunciato l’avvio dell’iter per i due impianti. “Il problema dello smaltimento dei rifiuti non è più rinviabile”, aveva detto, il giorno dopo aver ottenuto l’ok da parte della giunta.

“Le soluzioni vanno trovate – aggiunse Schifani -. La Sicilia paga 100 milioni l’anno tra Comuni e Regione stessa per esportare i rifiuti all’estero perché non siamo in grado di smaltirli. Tutto questo è inaccettabile. Ne va di mezzo anche la salute di tutti i siciliani”.

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