Tornare a Palazzo dei Normanni è sempre un’esperienza mistica. Ma entrare nella bellissima sala dei Venti e trovarci un’opera di Antonio Canova proprio non ha prezzo. Stiamo parlando della Maddalena penitente, che è solo una delle cinque opere ricevute in prestito dalla Fondazione Federico II dalla leggendaria Pinacoteca di Brera. Cinque opere, dicevamo, due del grande maestro del neoclassicismo italiano e tre di altrettanti grandi autori del neoclassicismo lombardo.
Di Canova troviamo anche il ritratto di una vestale, di cui è esposta anche una replica fruibile ai non vedenti, che ci guarda soprappensiero, con i suoi tratti eleganti. Ma l’apoteosi estetica, senza nulla togliere al maestro, la raggiungiamo in un’altra sala degli appartamenti reali, la sala pompeiana, dove troviamo Egle al fonte, opera di Giovanni Pandiani, che sembra essere stata lì, al centro di una stanza che in realtà è stata decorata appena dieci anni dopo la realizzazione della statua, in pieno stile neoclassico, con delle decorazioni floreali e dei dettagli che sembrano richiamare perfettamente quelli dell’opera della pinacoteca.
Infine un momento di pura meditazione meritano queste due opere straordinarie, collocate per l’occasione nella sala dei Viceré. La scrittrice di Giovanni Spertini e La leggitrice di Pietro Magni. Due veri e propri capolavori, dove la ricerca di verità del neoclassicismo raggiunge vette incredibili, che si traducono in dettagli minuziosissimi, sguardi di un’intensità comunicativa incredibile, sinuosità e un livello di realismo tale che da una parte fanno fare un salto nel tempo, dall’altra fanno comprendere abbastanza facilmente come mai la scrittrice sia chiamata anche la fidanzata d’Italia.
Il costo della mostra è incluso nel biglietto per la visita a Palazzo dei Normanni, oppure è possibile visitare solo le stanze reali, in cui sono esposte le opere, comprando un ticket apposito da 3,5 euro.