La mostra Forma e non forma porta in scena l’espressività di due artiste catanesi, Carmela Sigona e Giuseppina Toscano, che attraverso le loro opere danno voce all’essenza profonda della Sicilia. Il loro dialogo artistico esplora la dualità tra la concretezza della forma e l’impalpabilità del non-forma, offrendo un’esperienza estetica che invita a riflettere sul legame tra materia e spirito.
Le sculture di Sigona e Toscano si concentrano sulla rappresentazione del corpo femminile, non solo come soggetto estetico, ma come simbolo di una Sicilia che vive, respira e si evolve. Le figure scolpite incarnano forza, grazia e resilienza, caratteristiche che da sempre contraddistinguono la cultura e la storia dell’isola. Le artiste giocano con il contrasto tra ciò che è tangibile e ciò che sfugge alla vista, creando opere che sembrano sospese tra passato e presente, tra tradizione e modernità.
Attraverso l’uso sapiente dei materiali, Sigona e Toscano plasmano figure che non si limitano a essere forme statiche, ma sembrano animate da un’energia interiore, quasi a voler raccontare storie di donne che hanno vissuto, amato e sofferto in una terra di contrasti. Il loro lavoro, pur partendo da una dimensione personale e intima, si espande fino a diventare universale, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio tra i miti, le radici e le trasformazioni della Sicilia.
La mostra, visitabile fino al 4 ottobre nella Cappella dell’Incoronazione, accanto alla Cattedrale di Palermo, rappresenta un’opportunità per immergersi in un percorso artistico che va oltre la semplice osservazione. Forma e non forma è un invito a contemplare la bellezza e la complessità della forma scultorea, ma anche a cogliere ciò che non è immediatamente visibile, in un gioco di rimandi tra la realtà fisica e quella spirituale.
Le opere di Carmela Sigona e Giuseppina Toscano celebrano la Sicilia, non solo come luogo geografico, ma come dimensione dell’anima, un luogo dove la forma e il non-forma si incontrano per dar vita a una narrazione artistica che tocca le corde più profonde dell’essere umano.
