Gabriele è un ragazzo di primo anno dell’istituto industriale Fermi di Giarre che per un deficit motorio non riesce a tenersi in piedi. Lo abbiamo seguito in una giornata speciale per lui. Per la prima volta ha potuto scalare l’Etna insieme ai suoi compagni di classe. Merito di una sedia speciale, la joelette, da qualche tempo in dotazione al Parco dell’Etna. E merito di un suo prof, Tullio Sciuto, innamorato del vulcano e convinto che tutti debbano godere delle sue bellezze.
“L’idea nasce perché siamo in un posto fantastico e vogliamo dare la possibilità a tutti di vederlo – spiega il professore Sciuto – ho contattato il Parco e si sono mostrati subito disponibili”. Determinante l’aiuto dei compagni di classe, perché per tirare la joelette – una sedie a due ruote – servono più persone e l’ente parco non può garantire il personale necessario.
Negli ultimi giorni dell’anno scolastico, due classi dell’istituto industriale Fermi sono state accompagnate sui monti Sartorius, sul versante Nord-Est del vulcano, a quota 1.700 metri. “Mi fa bene respirare un po’ di aria di montagna – dice Gabriele – l’Etna mi piace, non pensavo che anche io sarei riuscito a essere qui”. “È uno dei più bravi della classe – sottolinea Emanuela Camardi, sua insegnante di sostegno – quindi i compagni spesso gli chiedono aiuto”
Al suo fianco compagni che lo accompagnano da sempre e altri che hanno imparato a conoscerlo solo da alcuni mesi. “La sua voglia di mettersi in gioco è un insegnamento per noi”, dicono di Gabriele. “Lui mi aiuta coi compiti e io lo porto in giro, sono le sue gambe”, aggiunge il suo amico più stretto. L’amicizia che nella normalità supera le barriere, come ce ne sono tante nelle nostre scuole. Legami che non finiscono quasi mai in vetrina, ma che rappresentano la spina dorsale di questo malandato Paese.