Se il parco della Favorita è il polmone verde di Palermo, il cuore è di sicuro l’Orto botanico, quello che nel suo viaggio in Italia Goete definì “Il luogo più stupendo del mondo”. Quasi 230 anni di storia che iniziano con una rinascita, quella di questo luogo, che prima di diventare giardino era teatro dei roghi della santa inquisizione e oggi è un po’ come Palermo: un simbolo della biodiversità, dove piante locali e piante provenienti da tutto il resto del mondo convivono insieme in uno spettacolo di foglie, fiori, frutti e colori.
Tipo questo gigantesco Ficus, che viene dalle isole Norfolk, vicino all’Australia, ma che dopo 159 anni ormai conosce più conti su Palermo di Salvo Piparo, il cantastorie palermitano per eccellenza, che sarà uno dei protagonisti del Metamorphosis festival: una rassegna che mette insieme teatro, musica, danza, video art, performance, talk proprio qui all’orto botanico di Palermo dal 29 giugno al 7 luglio.
Un festival quello che coinvolge università di Palermo, sistema museale dell’ateneo e Coopculture, con la direzione artistica di Sabino Civilleri, che avrà come evento di punta la masterclass del regista argentino Claudio Tolcachir, oltre che a spettacoli di ogni tipo e per tutte le età. Per una manifestazione che fonda la sua forza proprio sulla ricchezza che nasce dalla diversità.
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