Se proprio volessimo disturbare Pirandello potremmo intitolare questo video Cuffaro, nessuno e duecentomila. Elezioni europee, la Dc di Totò Cuffaro, in piena ascesa in Sicilia, dove conta sei deputati nella maggioranza di governo e due assessori regionali, tenta l’avventura fuori dai confini isolani.
All’inizio a tendere la mano all’ex governatore era stato Renato Schifani, che aveva proposto un listone congiunto con Forza Italia. Poi il no secco di Tajani: “Questo partito non è un autobus”, e fine dei giochi, con i democristiani in cerca d’autore che arrivano vicini all’accordo con la lista macedonia che mette insieme renziani e radicali, con cui le trattative si protraggono fuori tempo massimo.
Niente Democristiani in Europa dunque. Ma questi voti, che secondo le stime si aggirano attorno ai duecentomila, che fine fanno? Eh, bella domanda. A cercare di dare una risposta è stato lo stesso Totò Cuffaro, che ha detto “resteranno nel centrodestra”, salvo poi sferrare il colpo di coda ricordando come i suoi alleati abbiano deciso “in spregio al principio sacro dell’espiazione della pena”.
Il fatto è che tutti vogliono quei voti, perché sono tanti e fanno più che comodo, ma nessuno vuole Cuffaro, a cominciare da Forza Italia, che con l’acquisto di Caterina Chinnici all’ultima sessione di calciomercato ha scelto la via della redenzione legalitaria e rifiutato l’accordo con un condannato. Perché Cuffaro alleato in Sicilia va bene, fuori Sicilia…
Troppo ampia invece la distanza con Lega e Fratelli d’Italia. A rischiare il jackpot è Matteo Renzi. Jackpot in tutti i sensi, perché prima non conclude l’accordo con Cuffaro, poi però spende per lui parole di solidarietà, nella speranza di potere catalizzare il suo pacchetto di voti senza la presenza scomoda dell’ex governatore.
Come andrà a finire? Lo scopriremo solo votando, ma questa ha tutta l’aria di essere la telenovela più appassionante di tutta l’estate, visto anche che verosimilmente alle elezioni europee seguirà un bel rimpasto nella giunta regionale e lì i voti e le alleanze ritrovate faranno la differenza.
Foto di Antonio Melita