Bonus Zes cosa prevede e a chi è rivolto

Il recente decreto dispone anche una misura per agevolare l’occupazione di chi vive al Sud. Ecco i requisiti

27 Maggio 2024

Si chiama bonus Zes ed è il provvedimento inserito nel recente decreto governativo che interessa per l’appunto la cosiddetta Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno. Nata per colmare le differenze regionali in materia di lavoro, la misura infatti prevede una serie di agevolazioni per le aziende che assumono al Sud e nelle Isole, ovvero nell’area compresa tra l’Abruzzo e la Calabria, oltre a Sicilia e Sardegna.

Bonus Zes, cos’è

Trattandosi di un bonus sulle assunzioni, a beneficiarne sono tutte le aziende private che assumono a tempo indeterminato giovani che rispondono a requisiti ben precisi. Il vantaggio per chi li assume è uno sgravio contributivo del 100% per due anni, escludendo premi e contributi dovuti all’Inail. In questo caso il vantaggio rispetto agli due bonus aumenta. La soglia massima infatti passa da 500 euro a 650 euro al mese, per ciascun nuovo assunto.

Il neoassunto deve essere residente nella Zes unica, dunque in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia o Sardegna.

Inoltre, le assunzioni devono essere a tempo indeterminato, anche con trasformazione del contratto in essere da determinato a indeterminato, nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025.

Bonus Zes, i requisiti

I datori di lavoro

Il provvedimento interessa i privati con massimo 10 dipendenti che assumono in una delle regioni della Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno. Chiaramente anche i lavoratori devono essere delle stesse regioni.

Altro requisito essenziale per chi assume è che non abbia licenziato personale nei sei mesi precedenti la nuova assunzione.

I lavoratori

Il bonus interessa lavoratori over 35, disoccupati da almeno 24 mesi. Inoltre, i lavoratori non devono avere mai avuto un lavoro a tempo indeterminato. Sono invece esclusi dal bonus i rapporti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato.

Anche se l’esonero riguarda il versamento dei contributi a carico del datore di lavoro, il dipendente interessato non subisce alcuna penalizzazione in termini di diritto e misura della pensione.

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