Come è morto Tancredi? Il mistero che scuote Marsala

di Angelo Barraco

Indagini sulla scomparsa del giornalista siciliano travolto sui binari della metro di Milano. Nessuno crede al suicidio. I familiari: “Si faccia chiarezza”

10 Aprile 2024

Una morte misteriosa quella di Tancredi Tarantino, 46 anni, giornalista marsalese impegnato sul fronte dell’anticorruzione e presidente dell’associazione ReCommon, travolto nel pomeriggio di Pasquetta sui binari della linea M2 della metropolitana di Milano.

Gli elementi fino ad ora raccolti fanno pensare all’ipotesi del suicidio, tanto che la procura milanese come da prassi ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Intanto è stata disposta l’autopsia e sono state sequestrate le immagini delle telecamere.

A Marsala, intanto, nessuno crede che Tancredi Tarantino possa aver scelto di togliersi la vita. Nei locali dell’associazione culturale “Finestre sul mondo”, a due passi dal centro storico, si è svolta una veglia laica in suo ricordo.

Chi era Tancredi Tarantino

Giornalista e attivista, Tancredi era stato impegnato in diverse campagne in Ecuador e in Sud America. Da alcuni anni era rientrato in Italia, a Milano, insieme alla sua famiglia. Amici e parenti lo hanno ricordato come una persona molto riservata, che non amava parlare del suo lavoro, preferendo invece argomenti più leggeri e conviviali. Era un amante dello sport, sin dai tempo del liceo.

Nel corso dell’incontro a Marsala è stato ricordato dai suoi ex professori come un ragazzo educato, brillante e sempre pronto ad aiutare il prossimo. Come nello sport anche nel lavoro, riusciva ad essere un’eccellenza, brillando di luce propria e portando orgoglio e soddisfazione a tutti coloro che lo hanno conosciuto e si sono interfacciati con lui. Alle parole sono seguiti lunghi momenti di silenzio, dove nessuno si è voluto avvicinare al microfono per pronunciare parole, lasciando invece spazio alle lacrime. Un vuoto impossibile da colmare per chi gli ha voluto bene, come le tante domande che ancora oggi attendono risposte in merito ad una fine così tragica e inspiegabile di un ragazzo pieno di speranze e sogni nel cassetto ancora tutti da realizzare.

Nel video le interviste a Salvatore Inguì di Libera; ad Alessandro Tarantino, familiare; ad Enzo Zerilli dell’associazione Amici del terzo mondo.

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