Rifiuti 4 nuove isole ecologiche a Catania

di Chiara Borzì

Tre di queste sono quasi pronte. Una buona notizia per Legambiente che però si oppone al termovalorizzatore

9 Aprile 2024

I lavori sono quasi conclusi in tre delle quattro nuove isole ecologiche che saranno attive a Catania. Manca solo l’allaccio ad Enel. Un progetto che ha visto un’accelerazione con l’amministrazione Trantino, ma risale al 2022 quando la città era commissariata durante la sindacatura Pogliese.

Un plauso è arrivato da Legambiente Catania, ma pochi giorni prima l’annuncio, da parte del presidente della Regione Renato Schifani, dell’individuazione proprio a Catania del sito in cui costruire uno dei due termovalorizzatori regionali. Schifani è commissario straordinario delle due opere. La convivenza tra isole ecologiche e termovalorizzatore a Catania è “una scelta che consideriamo in contraddizione – ha spiegato la presidente di Legambiente Catania Viola Sorbello – se si può investire nell’economia circolare come attraverso i centri di raccolta”. 

Interventi finanziati con Pon Metro 2014-2020

Gli importi dei fondi che sono stati utilizzati per i progetti delle isole ecologiche a Catania sono i seguenti:

1. Isole ecologiche – C.C.R. San Giuseppe La Rena: € 1.310.000,00

2. Isole ecologiche – C.C.R. Borgo Sanzio: € 1.655.000,00

3. Isole ecologiche – C.C.R. Librino: € 1.362.000,00

4. Isole ecologiche – C.C.R. via Montenero-Nesima-Monte Pò-Rapisardi-San Leone: € 1.450.000,00

Questi finanziamenti sono parte delle risorse PON Metro Catania 2014-2020 e sono integrati dallo strumento europeo REACT-EU “per affrontare gli effetti economici della pandemia COVID-19”. Da questo punto di vista il progetto è chiaramente obsoleto, ma l’esigenza di smaltire i rifiuti in città è costante da oltre un decennio. 

I dati sulla differenziata a Catania

Oggi Catania supera appena il 33% di raccolta differenziata (dati Srr Catania), secondo il rapporto “Comuni ricicloni” di Legambiente invece non supererebbe il 26%. Le isole dovrebbero essere consegnate entro la fine di questo mese, l’obiettivo del Comune è trovare nuovi fondi per realizzarne altre sei, ma nel frattempo c’è da modificare anche il regolamento comunale sulla Tassa Rifiuti. Nel Piano operativo città di Catania è citato l’accredito di “ecopunti da scontare sulla tariffa Tari”, ma attualmente l’incentivo per i catanesi è davvero magro: “Pari a 0,05 euro/Kg di rifiuto conferito in isola ecologica e In ogni caso l’ammontare della riduzione non può essere superiore al 30% della quota variabile della tassa dovuta dall’utenza”, si legge nel regolamento.

I termovalorizzatori a Catania

I tre impianti (prossimamente quattro) che verranno realizzati in città completeranno una progettualità di sei isole ecologiche per Catania. Due sono già presenti, una nel quartiere di San Giovanni Galermo (Viale Tirreno) e una nel quartiere di Picanello (via Galatioto).

Come noto Catania sarà sede anche di uno dei due termovalorizzatori regionali, che, come comunicato dall’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro, dovrebbero essere pronti a fine legislatura Schifani. Quindi entro il 2027. Il luogo prescelto è un sito Esa (Ente sviluppo agricolo) all’interno della Zona industriale. L’impianto per Legambiente Catania non è affatto indispensabile. “Fa un po’ specie sentire parlare contestualmente di isole ecologiche e inceneritori – ha detto Viola Sorbello -, vanno in contraddizione e chi dice l’opposto mente. L’economia circolare si realizza dove c’è riuso, ma i termovalorizzatori sono un sistema obsoleto. La Sicilia e Catania non ne hanno bisogno”.

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