A poco meno di due mesi dalle elezioni europee, scoppia la bufera alla Regione Siciliana. Il vice presidente e assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, esponente di punta della Lega, è stato sospeso per un anno dai pubblici uffici per corruzione aggravata nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge complessivamente esponenti politici, funzionari comunali ed imprenditori. Il presidente Renato Schifani assumerà ad interim le sue deleghe.
Tra le accuse a vario titolo scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di indagini del nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Catania condotte tra il 2018 e il 2011 e coordinate dalla Procura distrettuale etnea.
Sammartino, che ieri è tornato dal Vinitaly dove ha gestito la partecipazione della Sicilia alla Fiera di Verona, è indagato per corruzione. È tra i politici regionali con più consensi, tanto che nelle ultime due elezioni regionali è stato tra i più votati in Sicilia, ma anche uno di quelli che più ha cambiato casacca negli ultimi anni. In passato ha militato nell’Udc, nel Pd e in Italia viva prima di approdare alla Lega. Rapida la sua ascesa politica che lo ha portato a diventare il principale punto di riferimento della Lega in Sicilia, prevalendo rispetto all’ala che faceva capo all’eurodeputata Annalisa Tardino.
L’inchiesta Pandora della Procura di Catania
L’inchiesta Pandora fa luce su presunti accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo e persone vicine alla cosca mafiosa Santaopaola-Ercolano. Al centro delle indagini l’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco Santi Rando, che nell’operazione dei carabinieri è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata.
Dalle indagini emergerebbe “una strategia dei vertici comunali” con l’obiettivo di “neutralizzare ogni forma di opposizione politica”. Secondo la Procura alla base ci sarebbe “l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsivalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”. Ronsisvalle, che è titolare di una farmacia a Tremestieri “anche grazie all’intervento di Luca Rosario Sammartino, principale referente politico del sindaco, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione – contesta la procura -, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto dal Sammartino”.
La nota di Sammartino
In una nota Sammartino fa sapere di aver “scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo. Ringrazio il presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui”. E aggiunge: “Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati. Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale”, conclude Sammartino.