Sempre più spesso si parla di realtà aumentata ma non tutti forse sanno che la sua nascita risale ad un lavoro di Ivan Sutherland del 1968. Oggi acquisisce diverse declinazioni ed è utilizzata in diversi settori. Il più intelligente in cui impiegarla è senza dubbio quello sanitario, in cui nelle operazioni, anche le più complesse, viene impiegata questa tecnologia che consente di sovrapporre oggetti virtuali in ambienti del mondo reale attraverso un visore.
Lo spiega in questo video Francesco Musumeci, palermitano, uno dei cardiochirurghi piú importanti al mondo,senior consultant in Cardiac Surgery all’Ismett di Palermo. Musumeci è il primo in Italia ad aver svolto un’operazione di cardiochirurgia grazie alla realtà aumentata. Dunque anche in questo campo l’Ismett si conferma un’eccellenza: “La realtà aumentata avrà sempre di più in futuro da un punto di vista clinico e chirurgico”.
Per la prima volta in Italia, quindi, l’AR è entrata in una sala operatoria di cardiochirurgia per un intervento mini-invasivo. Grazie a questa tecnologia è possibile ottenere una ricostruzione 3D di un organo e dà al chirurgo la possibilità di interagire con l’immagine che viene creata dal computer, simulando la procedura chirurgica e così agevolando il medico nell’operazione.
L’intervento chirurgico è mini-invasivo per la chiusura dell’auricola sinistra, una procedura che ha come scopo quello di evitare l’ictus causato da trombi che si formano all’interno del cuore durante la fibrillazione atriale. Questo tipo di procedura è, infatti, prevista per i pazienti con fibrillazione atriale cronica che hanno controindicazione all’utilizzo della terapia anticoagulante.