Protezione civile e comune di Palermo hanno messo on line i moduli da compilare per permettere a chi ha subito danni nel corso dei terribili incendi dello scorso luglio possano richiedere rimborsi. Si tratterebbe di fondi per i “primi interventi urgenti”.
Intanto, questo sarà il terzo “censimento”, dopo quello di agosto e quello di gennaio. In base ai dati forniti da Fabio Punzi, avvocato che rappresenta alcuni danneggiati, dalle precedenti raccolte dati era emerso che solo nel comune di Palermo i beni privati danneggiati sarebbero circa 130 e 30 le attività commerciali.
In base all’avviso pubblicato sul sito del Comune i moduli vanno scaricati, compilati e inviati tramite pec entro e non oltre il prossimo 7 maggio. Due settimane per compilare le pratiche e cercare di accedere ai fondi. Intanto il governo nazionale dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza ha messo sul tavolo poco più di 6milioni di euro, a fronte di 300milioni di euro stimati. In base ai modelli pubblicati, intanto, si potranno ottenere al massimo 5mila euro per l’abitazione principale e 20mila per le attività commerciali.
In attesa di quello ufficiale della Regione, il sindaco Roberto Lagalla ha diramato un minipiano anti incendi in base alle sue competenze: obbliga i privati entro il 15 maggio a potare e pulire i propri terreni, a non fumare in zone boschive e invita Rap e Reset a gestire il verde, i terreni di sua competenza con occhio di riguardo per la discarica di Bellolampo.
Ma ordinanze e cifre non sono tutto: questa è soprattutto una storia di persone che in una notte hanno perso tanto. Come Rosalia La Mantia che ha visto andare a fuoco la sua casa a Baida, o Anna Maria Mandalà che ha dovuto dire addio alla casa in cui da 56 anni passava le vacanze, vicino Cefalù. Di una provincia che ha perso boschi, animali, riserve naturali. Di una comunità che ha paura, perché quello che ha vissuto quella notte non riesce e non può dimenticarlo.
