Duro colpo al settore edilizio in Sicilia. Il nuovo decreto sul Superbonus, ormai operativo, ha cancellato lo sconto in fattura e la cessione del credito, ed è scaduta anche la cosiddetta “remissione in bonis” che consentiva di effettuare o correggere eventuali comunicazioni di cessione del credito pagando 250 euro di sanzione fino al 15 ottobre. Il blocco alla cessione del credito coinvolge anche chi ha inviato la Cila – Comunicazione di inizio lavori – entro il termine previsto del 16 febbraio 2023, ma non ha poi mai emesso fatture.
Case green e transizione energetica sono obiettivi più difficili da raggiungere a causa delle stretta. Quali conseguenze per il settore edilizio siciliano all’indomani dell’entrata in vigore del nuovo decreto? Secondo fonti sindacali per le imprese dell’Isola sarà una vera e propria stangata, con un ammanco stimabile al momento in circa 200 milioni di euro e una perdita di almeno il 10% di posti di lavoro.
Edilizia in Sicilia, i dati
Nell’Isola, secondo i dati diffusi da Confartigianato, si registra una netta prevalenza delle micro-imprese, aziende con meno di cinquanta addetti che impegnano l’88,1% degli 84mila addetti che operano complessivamente nel comparto. L’artigianato così sul piano occupazionale rappresenta il 41,3% di coloro che lavorano nelle Costruzioni.
Nel 2023 si registrano un totale di 53.268 imprese delle Costruzioni, di cui il 41,9% sono artigiane. Grazie al traino del Superbonus, nel corso del quinquennio 2018-2023, il settore delle costruzioni in Sicilia ha visto una crescita del numero di imprese del 40%. Una spinta che subisce un primo colpo d’arresto nell’ultimo anno (2022-2023), con un decremento pari allo 0,3%, più accentuato per l’artigianato, dove si registra un dato pari all’1,3%.
Edilizia in Sicilia, gli effetti del nuovo decreto sul Superbonus
Secondo i dati Istat, grazie alla spinta del Superbonus in Sicilia nel 2023 gli occupati nel settore hanno raggiunto le 99mila unità, il 48,1% in più rispetto a quelle che si contavano nel 2019, e pressoché le stesse che si contavano l’anno precedente (2022). Ma con le modifiche alla misura, i dati stanno subendo un’inversione di tendenza.
Le conseguenze negative delle modifiche apportate ai bonus edilizia, oltre all’ammanco stimato in circa 200 milioni di euro, riguardano infatti anche la domanda di lavoro che nei primi mesi del 2024, risulta negativa (-7,1%). Ma secondo Confartigianato Anaepa Edilizia Sicilia, il dato a breve potrebbe aumentare fino a registrare un calo dell’occupazione del 10%. Altro effetto significativo riguarda la difficoltà delle imprese che cercano personale al reperimento della manodopera: il 47,3% della forza lavoro ricercata dalle imprese delle costruzioni risulta difficile da trovare.