Povero Totò Cuffaro, verrebbe da dire. Il giro in Transatlantico di ieri assieme al suo fedelissimo Carmelo Pace, segretario organizzativo della Dc in Sicilia, per cercare alleati per le europee dell’8 e 9 giugno si sarebbe trasformato nell’immagine plastica dell’ipocrisia della classe politica, quella che davanti dà le pacche sulle spalle e poi dietro fa le corna.
Lo raccontano a Dieci diverse fonti che l’hanno vissuto in presa diretta. Un imbarazzato Giovanni Donzelli (FdI) l’avrebbe salutato a denti stretti, Claudio Durigon, plenipotenziario della Lega in Sicilia su mandato di Matteo Salvini, l’avrebbe ascoltato solo per fare una cortesia a Luca Sammartino, l’anima leghista in salsa sicula e grande big sponsor dell’ex governatore siciliano. I bene informati riferiscono che persino Saverio Romano, storico sodale di Cuffaro, avrebbe supplicato Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati e fresco festante per l’accordo con Antonio Tajani in chiave Bruxelles, di ricevere il segretario della Dc almeno per dargli un po’ di conto.
Solo Decio Terrana l’uomo di Lorenzo Cesa in Sicilia, non foss’altro per amarcord e per gratitudine per essersi fatto carico della moglie Serafina Marchetta approdata all’Ars con 25 voti, avrebbe accolto come si deve Cuffaro, tant’è che dopo l’incontro tra i filo-cuffariani filtra un po’ di ottimismo, ma poco. Che farà la Dc alle europee rimane ancora un mistero, non puo’ durare in eterno. Certo è che non andrà con Matteo Renzi che per imbarcarlo gli aveva chiesto di rinunciare al simbolo, non andrà con Carlo Calenda col quale si perculano ogni giorno e figuriamoci col nemico Cateno De Luca, considerato una specie di Lucifero.
Qualcuno nel partito sussurra ormai che se dovesse andare bene la Dc potrebbe piazzare qualche candidato nella lista di Forza Italia dove l’amico Renato Schifani gli ha sempre aperto la porta che invece altri – vedi i gasparriani – gliel’hanno sbattuta in faccia. Cuffaro cerca casa ma non la trova. Nessuno lo vuole, nessuno lo dice però. E lui va dritto per la sua strada senza ascoltare chi tra i suoi gli consiglia un profilo più basso. Facesse il padre nobile, ma Totò Cuffaro non è uno abituato alla seconda fila.