Ponte sì o no? Ecco chi chiede il referendum

Il fronte del “No Ponte” propone un referendum per chiedere il parere agli italiani.

11 Marzo 2024

Torna ad infiammarsi il dibattito politico sulla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, anche dopo l’ok definitivo all’approvazione del progetto esecutivo. Dal Parlamento alle aule di tribunale fino alla proposta avanzata dalla Sinistra: un referendum per chiedere agli italiani cosa ne pensano “e per abolire quel decreto per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, ai sensi della Costituzione italiana”.

Ponte sullo Stretto, il fronte del sì e del no

Un ponte non ancora costruito, ma che vanta già una storia lunga cinquant’anni. Mezzo secolo di studi, analisi, approvazioni e annullamenti, fino alla messa in liquidazione della società che se ne doveva occupare, la Stretto di Messina Spa, la stessa che oggi ha dato l’ok al progetto definitivo. Un ponte che continua a dividere e infiammare il dibattito politico, ma non solo. Ma cosa dice chi lo sostiene e chi lo contesta?

Da un lato, il fronte del sì, con in testa il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ne evidenzia il carattere strategico. L’opera, seppur costosa, consentirà in poco tempo di recuperare l’ingente investimento, con un importante ritorno economico, soprattutto per la Sicilia e la Calabria.

Dall’altro il fronte del no, con il Partito democratico e la sinistra dei Verdi – Europa Verde, Allenza Verdi e sinistra – ne sottolinea i potenziali danni ambientali, oltre allo spreco di risorse. “La realizzazione del ponte è un furto di fondi al Sud che ha una carenza cronica di ferrovie, un’assenza di investimenti nella sanità o per la difesa del suolo”, afferma Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde.

Dal parlamento alle aule di tribunale

Ma lo scontro non si ferma al Parlamento e si sposta nelle aule di giustizia. Risale a circa un mese fa l’esposto alla Procura presentato dal Partito democratico e Allenza Verdi e Sinistra Italiana perché “il governo e la società Ponte sullo Stretto non hanno reso pubblici i documenti fondamentali per capire l’entità del progetto e le procedure per realizzarlo”.

Dopo l’esposto, il fronte del “No Ponte” avanza così la nuova proposta: quella di un referendum popolare per chiedere agli italiani cosa ne pensano “e per abolire quel decreto per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, ai sensi della Costituzione italiana”. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, Alleanza Verdi Sinistra, ribadiscono così a Messina la loro opposizione all’opera.

Le reazioni: Palazzo d’Orleans

Il presidente della Regione, Renato Schifani, commenta così le dichiarazioni di Bonelli e Fratoianni: “Il mio governo è determinato a mettere in campo ogni forma di iniziativa a sostegno di questa infrastruttura strategica: siamo pronti anche a costituirci parte civile nei confronti di coloro i quali si rendessero protagonisti di azioni penali temerarie per rallentare l’opera. La Sicilia e l’Italia tutta non hanno più tempo da perdere”. Ribatte Bonelli: “Schifani dovrebbe costituirsi contro se stesso, per il disastro in cui si trova la Sicilia”.

Referendum ponte sullo stretto, la Lega ribatte

Il senatore Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo Lega e segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama ribatte: “Ennesima sceneggiata di Fratoianni e Bonelli, che dimenticano l’indagine a carico della famiglia del loro pupillo Soumahoro e vogliono condannare il Sud alla mancanza di infrastrutture. Non fermeranno il futuro, come non hanno fermato l’alta velocità o il Mose”. E incalza il deputato della Lega e vice capogruppo alla Camera Domenico Furgiuele: “Fratoianni dice no ad un’opera che tra indotto e infrastrutture collegate rappresenta invece un’occasione reale di rilancio del Mezzogiorno. Peccato che in tutti questi anni oltre a dire no a qualsiasi proposta, non ne abbia fatta una per dare un’opportunità concreta a territori che hanno potenzialità enormi”.

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